2 Marzo 2017
TIPICITA’: COLDIRETTI, IL 4/3 ETICHETTA D’ORIGINE PER RILANCIARE LE CAMPAGNE MARCHIGIANE

Quanto vale l’etichetta d’origine degli alimenti in termini economici per gli agricoltori e l'economia marchigiani? E’ il tema al centro dell’incontro “La trasparenza paga” promosso dalla Coldiretti Ascoli Fermo che aprirà sabato 4 marzo Tipicità 2017, la rassegna enogastronomica in programma al Fermo Forum di Contrada Girola, nel capoluogo fermano. Per l’occasione sarà presentata un’analisi sull’impatto dell’introduzione dell’obbligo di indicare la provenienza della materia prima negli alimenti in commercio per le imprese agricole del territorio. Un modo per dare più valore alle produzioni made in Marche, tanto più necessario per risollevare un settore duramente colpito dal terremoto. I lavori vedranno la partecipazione del presidente nazionale di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, Sara Paraluppi, capo area Affari generali della Coldiretti nazionale e di Paolo Mazzoni, presidente della Coldiretti Ascoli Fermo.  L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004. Da allora molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa ma l’etichetta resta anonima per circa 1/3 della spesa. Due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero senza indicazione in etichetta (in attesa che passi il decreto in materia inviato a Bruxelles), come pure i succhi di frutta o il concentrato di pomodoro dalla Cina.

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