29 Agosto 2016
TERREMOTO: COLDIRETTI, ALLARME AGIBILITA’ PER LE STALLE, URGENTE AVVIARE VERIFICHE DEI DANNI

Allarme agibilità per le stalle e per la sistemazione degli animali, fuga dagli agriturismi. E’ il primo bilancio degli effetti del sisma che ha colpito le campagne delle Marche, secondo quanto emerso in occasione dalla visita del presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo che con i componenti dell’Unità di crisi ha incontrato al campo base di Pescara del Tronto gli agricoltori della zona, assieme alla giunta della Coldiretti regionale. Nei sei comuni colpiti dal terremoto, tutti in provincia di Ascoli Piceno e di Fermo, ci sono oltre cinquecento aziende agricole ma gli effetti del sisma si sono fatti sentire anche sul resto del territorio, soprattutto, del Maceratese. La preoccupazione principale riguarda al momento l’agibilità delle stalle e degli altri fabbricati aziendali. Il sisma ha lesionato diverse strutture e si attendono ora i controlli per verificare l’entità dei danni. Per alcune la dichiarazione di inagibilità è scontata e c’è ora il problema di trovare un'altra sistemazione per gli animali, principalmente mucche e pecore, considerato anche che si va verso la stagione più fredda. Un caso esemplare è quello di Stefano Angeli, allevatore di Pieve Torina che nel terremoto del ’97 perse tutto e che oggi si ritrova la stalla nuovamente danneggiata con la difficoltà di dover sistemare le oltre trecento pecore. Ma si segnalano anche i casi di piccole aziende che hanno avuto la casa e le strutture adiacenti lesionate. “Occorre riconoscere la specificità dell’attività agricola e procedere al più presto - ha sottolineato presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo accompagnato dal segretario generale Vincenzo Gesmundo  -  alle verifiche dei danni con sostegni per la ricostruzione e per la perdita dei redditi. Moratoria dei debiti da parte degli Istituti di credito, sospensione delle bollette e delle scadenze fiscali e tributarie, anticipo delle risorse dovute dall’Unione Europea sono misure necessarie - ha precisato Moncalvo - per lenire una situazione di grave difficoltà e creare i presupposti per interventi di carattere strutturale riducendo al minimo la burocrazia”. “L’accertamento dei danni – ha dichiarato il presidente della Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante - è funzionale per attivare gli interventi nazionali e comunitari anche attraverso i piani di sviluppo rurale attuati dalle regioni per la ricostituzione del potenziale produttivo e la corresponsione del mancato reddito per le imprese”. Ma ai danni diretti si sommano anche quelli indiretti. Se la produttività delle mucche rischia di calare, è già certa la “fuga” dagli agriturismi delle zone terremotate ma non solo, con i turisti che hanno abbandonato le camera subito dopo il terremoto, mentre sono tantissime le disdette per i giorni successivi, per un fenomeno che sta interessando un poì tutte le strutture delle province colpite. Lo stesso problema sta riguardando i punti aziendali di vendita diretta, abitualmente frequentatissimi in questo periodo di vacanza. Ma la visita nelle zone terremotate del presidente Moncalvo ha avuto anche l’obiettivo di discutere delle misure a livello nazionale e comunitario, delle iniziative di solidarietà attuate e delle proposte per superare l’emergenza. Nelle zone terremotate i giovani agricoltori della Coldiretti si sono subito attivati per portare aiuto alla popolazione e alle altre imprese in difficoltà. Due allevatori, Salvatore Paci e Giovanni Palaferri hanno organizzato anche delle ronde in collaborazione con la Protezione civile per evitare fenomeni di sciacallaggio nelle abitazioni e nelle aziende rimaste incustodite subito dopo il sisma. Per sostenere l’impegno della Protezione Civile gli agricoltori della Coldiretti Marche hanno messo anche a disposizione i propri trattori, oltre a derrate alimentari, nell'ambito dell'unità di crisi attivata a livello nazionale E’ stato inoltre attivato uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.
 

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