16 Ottobre 2014
NOMINE CCIAA ASCOLI, COLDIRETTI, ORA PUNTARE SU SOSTEGNO A MADE IN ITALY

Realizzare iniziative di sostegno del vero “made in Italy”, con forte spinta verso l’internazionalizzazione, l’innovazione e la creazione di una rete di imprese nel rispetto delle esigenze di reddito di ciascun settore, lo sviluppo di filiere produttive che mettano insieme settori differenti, operando soprattutto per il riequilibrio e la salvaguardia delle aree interne. Sono le priorità indicate da Leandro Grazioli, direttore provinciale della Coldiretti all’indomani della sua nomina in giunta della Camera di Commercio di Ascoli Piceno. “Ringrazio innanzitutto chi ha voluto credere nel progetto di Coldiretti che vede nella valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti il volano per tornare a fare crescere la nostra economia, duramente provata dalla crisi - sottolinea Grazioli -. Proseguiremo dunque nell’opera di valorizzazione del lavoro delle piccole e medie imprese di questa provincia, che in questi anni ha visto ottimi risultati, sia a livello locale che per quanto riguarda le esportazioni, cercando di potenziare il discorso dell’internazionalizzazione e quello del credito alle aziende”. Altro obiettivo è quello di creare un collegamento tra l’attività camerale e l’Osservatorio nazionale sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, promosso dalla Coldiretti per creare un complesso di controlli che assicuri la più completa informativa ai consumatori, contrastando le contraffazioni e le adulterazioni alimentari. Secondo un’elaborazione Coldiretti su dati Istat, la provincia di Ascoli conta oggi 6.800 aziende agricole. Rispetto a dieci anni fa il numero di agricoltori si è ridotto del 32 per cento. In pratica ha chiuso i battenti più di un’azienda su tre. Se si guarda però alla superficie agricola utilizzata (ovvero quella effettivamente coltivata), il calo è stato di appena il 6 per cento. Si è dunque verificata una riorganizzazione del sistema imprenditoriale che ha determinato l’uscita delle aziende marginali ma ha intaccato solo di poco l’assetto del settore.

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