24 Dicembre 2016
NATALE:COLDIRETTI MARCHE: IN UNA CASASU QUATTRO PRODOTTI TIPICI DELLE ZONE TERREMOTATE

Il 24 per cento degli italiani ha acquistato prodotti tipici dei territori colpiti dal sisma come atto di solidarietà verso le zone terremotate. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè per le festività di fine anno 2016 divulgata alla vigilia di Natale. Nella “classifica” delle azioni compiute dopo le scosse che tra agosto, ottobre e novembre hanno devastato le Marche, assieme a Lazio, Umbria e Abruzzo, l’acquisto di prodotti tipici si colloca subito dietro gli sms e i versamenti sui conti correnti dedicati e davanti alle donazioni effettuate attraverso associazioni. Una possibilità resa concreta anche dalle iniziative promosse dalla Coldiretti in tutta Italia per dare spazi di mercato alle imprese dei comuni del cratere, che a livello locale hanno visto le proprie vendite crollare del 90 per cento a causa del trasferimento forzato della popolazione. Molte le presenze nei farmers market regionali di Campagna Amica, ma dal 28 al 30 gennaio i produttori terremotati marchigiani torneranno anche a Roma, in Piazza Navona. Continua, inoltre, il successo del Cacio amico, il formaggio fatto con il latte delle zone colpite dal sisma. Il ricavato, tolti i costi vivi sostenuti dal caseificio Martarelli di Camerata Picena, andrà per progetti di ricostruzione. L’acquisto di prodotti tipici è comunque solo l’ultimo atto concreto di una rete di solidarietà partita subito dopo le prime scosse con gli aiuti alimentari a tutta la popolazione, continuata con il sostegno per garantire la funzionalità delle aziende agricole con la consegna da parte della Coldiretti di macchinari, sementi, concimi, mangimi e fieno per l’alimentazione degli animali, ma anche camper, roulotte, moduli abitativi agli agricoltori ed agli allevatori per consentire di rimanere vicini ai propri animali, per i quali prosegue la consegna delle stalle mobili. A tale proposito Coldiretti Marche chiede di accelerare i tempi visto anche il crollo delle temperature e il ritorno del bestiame dai pascoli montani.

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