5 Settembre 2023
Coldiretti Ancona “sposa” il marchio “Terre del Conero”: trasparenza per i consumatori e valorizzazione dei prodotti

Un marchio per certificare i prodotti di qualità delle “Terre del Conero”. Si chiama proprio così il brand che l’ente che amministra l’area naturalistica che comprende i territori dei comuni di Ancona, Numana, Sirolo e Camerano intende rilanciare con l’obiettivo di valorizzare la filiera produttiva a Km0, ad alto valore identitario a cura delle aziende agricole che insistono nel territorio protetto. Un percorso virtuoso che l’ente Parco del Conero ha deciso di intraprendere partendo dall’acquisito la proprietà del marchio. La notizia è emersa nei giorni scorsi nel corso del convegno sul tema “il Territorio del Parco, un ambiente virtuoso tra qualità dei prodotti e sostenibilità delle aziende” programmato all’interno della Festa del Rosso Conero.

Tra i relatori era presente anche il vicedirettore di Coldiretti Ancona, David Donninelli, che rappresenta il mondo agricolo nel consiglio direttivo dell’ente. “Il marchio Terre del Conero – ha detto - segue l’impegno del direttivo di dare valore alle produzioni di qualità all’interno del parco le cui aziende sono sottoposte a vincoli ulteriori rispetto a chi insiste al di fuori. Attraverso un’indagine sia con gli operatori della ristorazione, della ricettività e dell’agricoltura è emersa la necessità di partire e guardando anche ciò che si fa in altri parchi vicini a noi, abbiamo avuto conferma che il primo passo sarà la certificazione ambientale. Non sarà obbligatorio usarlo ma l’interesse e la volontà di adottarlo sarà direttamente proporzionale alla capacità che avremo di valorizzarlo”.

Una delle prossime attività che il direttivo ha messo in agenda sarà capire bene cosa si produce all’interno del Parco del Conero e le qualità dello stesso concedendone l’utilizzo a tutte le aziende che ne faranno richiesta e lavorando per proporre produzioni sempre più di qualità collaborando e interagendo sempre di più con l’Ente parco con l’obiettivo di crescere tutti insieme.

Secondo Coldiretti Ancona, un’ottima strategia da perseguire per “mantenere quella distintività che nel caso del Made in Italy agroalimentare è sinonimo di qualità e salubrità degli alimenti che sempre di più attirano i consumatori”. Secondo un’indagine Coldiretti Ixé circa un terzo del budget di italiani e stranieri in vacanza nel Belpaese è stato destinato per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.

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