La difesa del capitale umano passa anche dalla tutela delle campagne marchigiane e della connotazione rurale di una regione dove il 66 per cento del territorio è gestito dalle imprese agricole. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione delle celebrazioni per la Giornata delle Marche. Un appuntamento importante dal quale deve muovere la consapevolezza che la conservazione delle caratteristiche che fanno della nostra regione una delle più belle d’Italia passa dalla capacità di tutelarle efficacemente. Le vicende delle ultime settimane evidenziano come l’abbandono del territorio stia creando gravi problemi di dissesto idrogeologico, anche a causa del venire meno dell’attività di presidio svolta dagli agricoltori, specie nelle zone interne e montane, sempre più in difficoltà a causa della burocrazia, della concorrenza sleale del finto made in Italy ma anche degli attacchi dei cinghiali. Eppure l’agricoltura marchigiana, secondo Coldiretti, può rappresentare non solo un baluardo al rischio di frane e inondazioni ma anche un volano di sviluppo economico. Da qui la necessità di rimuovere alcuni ostacoli a partire dall’abbattimento del carico burocratico che complica inutilmente la vita delle aziende, togliendo all’attività d’impresa oltre cento giorni l’anno per star dietro ai molteplici adempimenti. Occorre poi sfruttare al meglio la programmazione del prossimo Piano di sviluppo rurale, utilizzando in modo efficace i fondi comunitari. La stessa Commissione Europea ha dichiarato di voler incoraggiare gli agricoltori a sviluppare sistemi locali attraverso la vendita diretta e contatti ravvicinati con i consumatori.