8 Aprile 2014
COLDIRETTI: SPECULAZIONI SUI PASCOLI PICENI, SI MUOVE IL PARLAMENTO

La denuncia della Coldiretti sulle speculazioni ai danni dei pascoli piceni arriva in Parlamento. Dopo l'incontro con gli allevatori organizzato ad Ascoli Piceno nei giorni scorsi, in Commissione Agricoltura della Camera è stata presentata una risoluzione con cui si chiede al Governo di ripristinare regole certe per “un pieno rispetto delle normative nazionali e comunitarie che impongono l'utilizzo agronomico delle superfici dichiarate ai fini dei premi comunitari”. In pratica, per ottenere i finanziamenti europei non basterà più affittare il terreno ma occorrerà anche possedere gli animali per farceli pascolare. “Una soluzione che andrebbe ad esaudire le richieste degli allevatori locali, messi fuori gioco da quella che gli stessi deputati hanno definito una ‘falsificazione del mercato degli affitti dei fondi agricoli’ - sottolinea Paolo Mazzoni, presidente di Coldiretti Ascoli Fermo -. Speriamo che l’iniziativa rappresenti un segnale di cambiamento nella programmazione nazionale che abbatta una volta per tutte quelle forme di rendita fondiaria e finanziaria che premia oggi una casta di intoccabili”. Il problema è nato dal fatto che grandi aziende del Nord hanno iniziato a prendere parte ai bandi sui pascoli, pur senza avere animali, offrendo cifre superiori a quelle di mercato ed escludendo così dalla competizione i pastori del territorio, con il solo obiettivo di ottenere i fondi comunitari legati all’uso dei terreni. Gli allevatori del luogo, sottolinea Coldiretti, che magari da generazioni utilizzavano quegli spazi si sono ritrovati di colpo privati delle superfici e della stessa possibilità di avere i finanziamenti, magaria beneficio di quella stessa casta che rappresenta lo 0,2 per cento dei destinatari dei fondi ma intasca il 15 per cento del totale delle risorse. Coldiretti aveva sollecitato un intervento alle autorità nazionale e l’Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, aveva accolto le richieste, sospendendo la possibilità di affittare terreni se non si avevano gli animali da farvi pascolare. Alcuni soggetti hanno fatto ricorso al Tar del Lazio, che ha sospeso il provvedimento, con l’effetto di riportare la situazione al punto di partenza.

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