Oltre a ritardare le semine, la troppa pioggia caduta in questi mesi ha reso impossibile provvedere alle operazioni di taglio nei boschi delle piante malate e pericolose. A lanciare l’allarme è la Coldiretti Pesaro Urbino, con i temporali che hanno di fatto impedito agli agricoltori di rispettare il calendario fissato dalle Comunità Montane per la messa in sicurezza delle zone boschive. Da qui la richiesta di una proroga di almeno quindici giorni. Il taglio dei boschi è un’operazione che le imprese agricole proprietarie di terreni di montagna devono obbligatoriamente effettuare per eliminare le piante malate, pericolose o secche e per consentire la nascita e la crescita di nuove piante. Il tutto con la regia delle Comunità Montane, secondo un apposito calendario. “Le pessime condizioni meteo di questo inizio 2013 hanno messo in grave difficoltà le nostre aziende, impossibilitate a portare avanti le necessarie operazioni colturali – sottolinea il presidente di Coldiretti Pesaro Urbino, Tommaso Di Sante -. Le Comunità montane di Urbania e Carpegna hanno accolto la nostra richiesta di una proroga e speriamo che lo stesso possa fare quella di Cagli”. Secondo un’analisi della Coldiretti Marche sulla base dei dati sull’andamento climatico dell’osservatorio meteo dell’Assam, nel 2013 è già caduto il 50 per cento di pioggia in più rispetto alla media, oltre 90 millimetri rispetto ai 60 del periodo storico.