17 Novembre 2014
COLDIRETTI PESARO: PATTO CON LA PROVINCIA PER RIDURRE CINGHIALI ED EPISODI CRIMINALI

Un patto con la Provincia per ridurre il numero dei cinghiali sul territorio e togliere così spazio e opportunità al verificarsi di comportamenti criminali, dalla carne macellata e venduta in nero ad episodi più estremi, ma anche per rivedere la gestione della fauna selvatica. E’ il risultato dell’incontro tra i vertici della Coldiretti Pesaro Urbino con il neopresidente dell’ente provinciale, Daniele Tagliolini, per fare il punto della situazione sull’emergenza selvatici, sempre più fuori controllo. Nei primi dieci mesi del 2014 il conto dei danni nel Pesarese è salito a 629mila euro, contro i 579mila euro complessivi dello scorso anno. “Non è possibile che il costo economico e sociale della tutela della fauna selvatica ricada esclusivamente sugli imprenditori agricoli – ha sottolineato il presidente Tommaso Di Sante -, e siamo molto soddisfatti che il presidente della Provincia abbia garantito il suo pieno impegno su tale problematica”. Nel mirino finiscono gli Ambiti territoriali di caccia (Atc), gli enti che dovrebbero sovrintendere a riportare il numero dei selvatici entro limiti sostenibili. “Il paradosso è che ad essere stati ridotti non sono stati i cinghiali ma gli indennizzi dei danni causati agli agricoltori, pagati meno della metà rispetto a quanto richiesto dai periti – ha lamentato Paolo De Cesare, direttore della Coldiretti provinciale -. Da qui l’idea di definire con maggior precisione le modalità di accertamento e riconoscimento, evitando la dilatazione dei tempi e garantendo l’integrale risarcimento delle perdite subite, dirette e indirette,, anche attraverso l’utilizzo di parametri inequivocabili”. Ma Coldiretti ha chiesto alla Provincia anche di introdurre specifiche responsabilità, anche di tipo economico, per le squadre di cacciatori che non ridurranno il numero dei cinghiali nelle zone loro assegnate, di mettere in campo un piano di prevenzione, la costituzione a inizio anno, da parte degli Atc, di fondi per il risarcimento dei danni, in modo da poter effettuare i pagamenti agli agricoltori al massimo entro trenta giorni. Ma si potrebbero anche utilizzare strumenti di indennizzo alternativo come le assicurazioni e incentivare la stipula di contratti assicurativi, con polizze stipulate dalla provincia stessa o dagli Ambiti territoriali.

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