Un vero e proprio “pronto intervento cinghiali” per far fronte tempestivamente ai danni causati alle coltivazioni agricole sul territorio provinciale. E’ la proposta avanzata da Coldiretti Pesaro Urbino nel corso dell’incontro con il Prefetto Luigi Pizzi per discutere dell’emergenza fauna selvatica. Un problema che continua a gravare sulle attività economiche, con colture distrutte, animali sbranati e danni all’assetto idrogeologico. “L’idea è quella di creare una linea di pronto intervento che dalla segnalazione del danno inviata dall’agricoltore faccia scattare immediati provvedimenti da parte delle autorità, con l’organizzazione di battute di caccia nella zona – hanno spiegato il presidente della Coldiretti pesarese, Tommaso Di Sante, e il direttore Paolo de Cesare -. Una soluzione forse drastica ma assolutamente necessaria, considerato che la popolazione dei cinghiali ha ormai superato il limite massimo sia per quanto riguarda la pressione sulle attività sia per la tutela dell’ecosistema”. A peggiorare la situazione è tra l’altro arrivata la delibera della Regione Marche che introduce l’applicazione del cosiddetto regime de minimis, previsto dall’Ue, per il pagamento degli indennizzi  alle aziende. Il dispositivo prevede, in pratica, un tetto (15mila euro in tre anni) oltre il quale i danni non verranno pagati, poiché tali risarcimenti sono considerati alla stregua di aiuti di stato. La Coldiretti Marche ha incontrato la vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, e l’assessore alla caccia, Moreno Pieroni, per sollecitare un intervento sul problema, con l’impegno a sbloccare i fondi per le imprese danneggiate e a lasciare aperta la possibilità di risarcire anche le aziende con danni superiori al tetto, operandosi assieme al Ministero delle Politiche agricole affinché l’Ue faccia marcia indietro. Ma si attende anche una risposta sulla a bozza di legge proposta dalla Coldiretti alla Regione Marche per fronteggiare l'emergenza selvatici, un problema che ha assunto ormai rilevanza a carattere nazionale.