13 Gennaio 2012
COLDIRETTI PESARO: DA IMU STANGATA SU TERRENI E STALLE, I COMUNI RIDUCANO L’ALIQUOTA

L’Imu sarà una vera e propria stangata per le imprese agricole pesaresi, che si vedranno tassare mezzi di produzione come stalle e campi, e serve dunque un impegno da parte dei Comuni per limitare l’impatto devastante del provvedimento sulle nostre campagne. E’ l’appello lanciato da Coldiretti Pesaro Urbino che ha scritto una lettera a tutti i sindaci della provincia  affinché utilizzino la possibilità espressamente prevista dalla manovra di ridurre l’aliquota sia sui fabbricati rurali ad uso strumentale e abitativo che sui terreni stessi. “Ci rendiamo conto dei grandi sacrifici imposti ai cittadini italiani e che, in mancanza di tempo e con la necessità improcrastinabile di reperire risorse, si siano colpiti quei beni conosciuti o conoscibili – sottolinea il presidente di Coldiretti Pesaro Urbino, Tommaso Di Sante -. Nel caso degli agricoltori però ci troviamo di fronte a una mazzata duplice in quanto gli stessi scontano tutti gli aumenti previsti per i cittadini oltre a questa sorta di Patrimoniale agricola”. L'Imu colpirà, infatti, pesantemente terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili fino alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi, tassando quelli che sono a tutti gli effetti mezzi di produzione per le imprese agricole. Un problema che, secondo Coldiretti, rischia di costituire vera e propria stangata per un settore che sta già scontando una congiuntura non favorevole: basti dire che le imprese che hanno effettuato investimenti si trovano oggi a dover fronteggiare la difficoltà di accedere al credito, mettendo a rischio a livello regionale progetti per ottanta milioni di euro.  “Le amministrazioni comunali non possono ignorare questa possibilità, che va assolutamente percorsa – conclude il presidente della Coldiretti pesarese -, per contenere i danni di una riforma che si presente devastante per la sopravvivenza delle nostre aziende agricole che si trovano ad operare in zone difficili, come quelle montane, e che svolgono un ruolo insostituibile per la salvaguardia dell’ambiente dal rischi di dissesto e di abbandono, garantendo spesso servizi altrimenti scoperti”.

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