9 Agosto 2012
COLDIRETTI PESARO: ALLARME LUPI, VITELLI SBRANATI VICINO ALLE CASE A S.ANGELO IN VADO

Tre vitelli sbranati nel giro di una settimana a neppure cento metri dalle abitazioni. E’ allarme lupi nel Pesarese, secondo quanto denuncia la Coldiretti, dopo l’attacco subito da Giannalberto Luzi, allevatore di Sant’Angelo in Vado. Ieri pomeriggio due vitelli sono stati trovati uccisi e sbranati nel pascolo vicino all’abitazione dell’imprenditore e la stessa sorte era toccata qualche giorno prima a un altro giovane capo. Due settimane fa ventotto pecore erano state invece sgozzate a Sassocorvaro. “Se consideriamo che altri due vitelli non sono stati più trovati abbiamo il quadro di una situazione che rende ormai sempre più difficile riuscire a fare questo mestiere - sottolinea Luzi, che è anche presidente della Coldiretti Marche –. Occorre che le istituzioni capiscano che se non si pone un freno agli attacchi degli animali selvatici, dai cinghiali ai lupi, si rischia di cacciare gli agricoltori dal territorio e ciò vuol dire abbandonarlo al dissesto idrogeologico poiché la presenza delle imprese così come degli animali al pascolo assicura una manutenzione altrimenti impossibile da effettuare”.
Nel 2011 gli attacchi dei lupi sono costati agli allevatori marchigiani 850 tra pecore, vitelli e cavalli uccisi, con 250 aziende colpite e indennizzi per 130mila euro. Ad oggi, denuncia Coldiretti, è stata pagata solo la metà delle somme dovute. La Regione Marche ha deciso la sospensione temporanea degli indennizzi a causa dell’azzeramento dei fondi statali riservati e alle difficoltà a reperire risorse, rivedendo al ribasso gli importi previsti dalla legge, che sono stati praticamente dimezzati. In questa situazione, sottolinea Coldiretti, un allevatore che ha avuto un animale ucciso dai lupi si vedrà rifondere una minima parte del valore dell’animale, oltre a dover pagare di tasca propria lo smaltimento della carcassa. Nel caso del vitello, ad esempio, l’indennizzo previsto è di 280 euro, a fronte di un valore di mercato di 7-800 euro. E 100 euro se ne andranno per lo smaltimento. “Ma quello che vogliamo non sono gli indennizzi bensì la sicurezza di non avere i danni – conclude Giannalberto Luzi – e ciò sarà possibile solo investendo sulla prevenzione”.  

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