5 Agosto 2016
COLDIRETTI: NELLE MARCHE CRESCE L’AGRICOLTURA SOCIALE MA SERVE APPLICAZIONE LEGGE

Sono ormai oltre un centinaio le aziende agricole che hanno attivato servizi e iniziative a carattere sociale, dagli agrinidi al reinserimento lavorativo dei detenuti e dei disabili, fino alla longevità attiva con gli anziani, anche con il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche. E’ quanto afferma la Coldiretti Marche, sulla base di dati Istat, ad un anno esatto dalla storica approvazione della legge sull’agricoltura sociale che potrebbe far nascere un nuovo modello di welfare che vede l’agricoltura protagonista con progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona. Ad ostacolare la crescita di queste esperienze è però la mancanza dei decreti applicativi. Da qui la richiesta di Coldiretti di recuperare il ritardo accumulato per consentire le necessarie sinergie di intervento con il Piano di Sviluppo Rurale. Il sociale è una delle nuove frontiere dell’agricoltura e si stanno moltiplicando le esperienze che vedono le aziende offrire veri e propri servizi alla comunità, ricorda Coldiretti. In un contesto di crescente contenimento delle risorse pubbliche e di parallelo incremento della domanda sociale legata ai disagi diffusi e diversificati, creare un agriasilo in un’area montana, attivare una agricolonia per bambini o ospitare un disabile significa venire incontro a necessità delle famiglie che altrimenti non potrebbero essere soddisfatte, utilizzando le risorse esistenti sul territorio. Esperienze che vedono proprio le Marche

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