3 Marzo 2011
COLDIRETTI: NELL’ASCOLANO VIVAISTI IN GINOCCHIO DOPO IL MALTEMPO, DANNI DA 3-4 MLN

Cinquecentomila piante grasse distrutte dall’acqua e dal fango a Cupra Marittima, altre portate via dalla furia dell’Esino e della Menocchia e danni che a una prima impressione potrebbero aver superato i tre-quattro milioni di euro. E’ il settore vivaistico il più colpito, almeno a livello economico, dell’ondata di maltempo che ha devastato l’Ascolano, secondo un’analisi effettuata dalla Coldiretti provinciale. A Cupra l’esondazione ha praticamente cancellato la produzione dell’azienda Mattetti Irene. Mezzo milione di piante grasse rovinate, tra cui molte rare. L’azienda cuprense è, infatti, una delle poche concessionarie italiane di alcune varietà pregiate. “Se una pianta grassa piccola cresce in circa due anni, per una di maggiori dimensioni e valore ce ne vogliono anche venti-trenta e ora non abbiamo più nulla né c’è la possibilità di far ripartire subito la produzione – spiegano dall’impresa -. Ma quanto ci è successo è anche il risultato dei lavori fatti sul Menocchia che la pubblica amministrazione ha effettuato sorda a ogni nostra richiesta, chiudendo gli accessi al fiume e creando le condizioni perché si verificasse questo disastro”. Gravissimi i danni anche ad almeno venti altri vivai di Grottammare, Cupra e Ripatransone, con migliaia di piante finite direttamente sulla spiaggia. Secondo l’analisi di Coldiretti Ascoli-Fermo le esondazioni e gli allagamenti  lungo la vallata del Tronto hanno invece causato notevoli danni alle aziende di ortaggi i cui terreni si trovano a livello del fiume, del Fiobo e di tutti quei torrenti secondari. Le imprese agricole maggiormente colpite sono quelle nei comuni di Castel di Lama, Colli del Tronto, Spinetoli, Monsampolo del Tronto, Monteprandone, San Benedetto del Tronto. Un intero gregge è finito annegato a Centobuchi di Monteprandone e oggi sono iniziate le operazioni di recupero. Nelle zone collinari (a partire da Appignano del Tronto), invece, la caduta di pioggia mista a neve ha portato a frane e smottamenti che hanno soprattutto interessato i terreni con maggiore pendenza, dove le colture sono state distrutte.

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