23 Gennaio 2015
COLDIRETTI MARCHE, SENTENZA TAR BLOCCA SPECULAZIONI SU PASCOLI

Il Tar boccia le speculazioni sui pascoli marchigiani. Ad annunciarlo è la Coldiretti regionale dopo la sentenza con la quale il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha respinto il ricorso presentato da un gruppo di aziende, confermando che l’attività di pascolamento deve essere effettuato dal soggetto che beneficia dei contributi, e che non può essere “appaltato” a terzi usando i terreni al solo scopo di ottenere i fondi europei. Il problema era emerso qualche mese fa, quando Coldiretti aveva denunciato il fenomeno dell’affitto di pascoli a valori fuori mercato da parte di soggetti anche non agricoli, escludendo così dalla competizione i pastori del territorio. Il loro interesse è utilizzare il possesso dei terreni per ottenere i contributi comunitari, senza però portare loro animali in quelle aree, facendo svolgere l’attività agricola vera e propria a terzi. Gli allevatori del luogo, che magari da generazioni utilizzavano quegli spazi, si sono ritrovati di colpo privati della possibilità di avere i finanziamenti. La stessa Coldiretti aveva sollecitato un intervento alle  autorità nazionale e l’Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, aveva accolto le richieste, ritenendo non ammissibile la possibilità di recepire i contributi facendo pascolare i terreni a terzi. Anche la Regione Marche si era nel frattempo subito attivata, chiedendo al Ministero una deroga per poter promulgare una norma che mettesse fine al fenomeno. Alcuni soggetti avevano però fatto ricorso al Tar del Lazio, che aveva sospeso il provvedimento di Agea, con l’effetto di riportare la situazione al punto di partenza. Ora è arrivato il pronunciamento del Tribunale amministrativo che ha dato ragione alle richieste avanzate da Coldiretti, tutelando gli allevatori locali. Un problema che nelle Marche interessa oltre duecento allevamenti, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, per circa 8.500 ettari di terra. Ora, conclude Coldiretti, occorre il recepimento veloce del principio stabilito dal Tar del Lazio nelle norme applicative della nuova Pac, in corso di discussione, al fine di evitare ulteriori future speculazioni di natura finanziaria ai danni dei veri allevatori.

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