29 Giugno 2011
COLDIRETTI MARCHE: LEGGE URBANISTICA, STOP A INSEDIAMENTI E VIA LA DELEGA AI COMUNI

Stop ai nuovi insediamenti se non per documentate necessità abitative e commerciali, togliere la delega urbanistica ai Comuni con più di 5mila abitanti, riutilizzare le aree dismesse e programmare le nuove aree industriali solo a livello di area vasta. Sono alcune delle proposte per una nuova legge urbanistica che l’assemblea di Coldiretti Marche ha illustrato questa mattina al vicepresidente della Regione Marche, Paolo Petrini, nel corso di un incontro ad Ancona. “Le nostre imprese agricole presidiano oggi il 72 per cento del territorio regionale e, dunque, vogliamo far sentire la loro voce al momento di programmare una pianificazione che potrebbe influire sulla propria attività – ha spiegato il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -. All’indomani dell’alluvione il presidente Spacca aveva posto davanti al consiglio regionale straordinario la necessità di una riforma organica della legge urbanistica, la quale però sembra essere stata ora depotenziata”. Occorre, al contrario, spingere sull’acceleratore per realizzare un nuovo strumenti di gestione che garantisca la salvaguardia del paesaggio come bene comune, l’equità sociale, la perequazione territori ola e il risparmio di suolo. Da qui la proposta di Coldiretti, di concerto col Coordinamento Paesaggio (Legambiente, Cgil, Polis Nova e Laboratorio Recanati), di autorizzare varianti al Prg per nuove espansioni solo se le esigenze abitative e commerciali sono documentate e solo se è già stato attuato l’80 per cento del Piano regolatore stesso. Ai Comuni va tolta inoltre la delega in materia urbanistica, per evitare il fenomeno del moltiplicarsi di aree industriali spesso confinanti e totalmente inutili, affidando la pianificazione a Regione e Province. L’incontro con Petrini è stato l’occasione per parlare anche della nuova legge sulla caccia. “Una legge che non tutela le imprese agricole che subiscono danni per due milioni di euro all’anno – ha denunciato il direttore di Coldiretti Marche, Angelo Corsetti – quanto piuttosto quelli dei cacciatori, e siamo sempre in attesa che qualcuno faccia chiarezza sulla provenienza di tutta la carne di cinghiale che si trova nei ristoranti”.  

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