L’agroalimentare tiene nonostante il calo generale fatto registrare dell’export marchigiano, sul quale pesa complessivamente il crollo di vendite sul mercato russo. A sottolinearlo è la Coldiretti, sulla base di un’analisi relativa ai dati Istat sul commercio estero del primo trimestre 2015. Il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari nel periodo gennaio-marzo si attesta a quota 63 milioni di euro, sostanzialmente sui livelli dello scorso anno. Il risultato più evidente che emerge dai numeri è però il crollo delle esportazioni verso il mercato russo a causa dell’embargo. Se si prende in considerazione il settore agroalimentare, le vendite si sono ridotte di oltre il 300 per cento. Un calo che ha interessato l’intero comparto e che rappresenta un segnale preoccupante poiché, al di là del volume non elevato del giro d’affari, blocca di fatto ogni possibilità di espansione sul mercato russo, con la perdita di quote e spazi appannaggio di altri paesi non colpiti dalle sanzioni. Ma se si considera il risultato totale dei vari settori, rispetto al primo trimestre 2014 le esportazioni verso la Russia sono passate da 182,9 milioni di euro a 105,5 milioni (-42 per cento), con una perdita secca di 77,4 milioni di euro.