28 Maggio 2014
COLDIRETTI MARCHE, CONTINUA LA LOTTA AL PARASSITA CINIPIDE DEL CASTAGNO DOPO CROLLO PRODUZIONE

Dopo il crollo della produzione di castagne fatto registrare nel 2013, con il raccolto praticamente dimezzato, continua la lotta al cinipide del castagno, l’insetto proveniente dalla Cina che attacca e distrugge gli alberi. Ad annunciarlo è la Coldiretti dopo la riunione al Ministero delle Politiche agricole nel corso della quale è stato fatto il punto della situazione sul problema che minaccia una risorsa importante per le aree interne della regione. Secondo i dati resi noti, nelle Marche sono stati effettuati quaranta lanci del parassitoide Torymus sinensis, antagonista del cinipide, che dovrebbe consentire di ridurre la quantità di insetti dannosi. A questi se ne sono affiancati altri effettuati dalle amministrazioni o da privati, il cui numero complessivo è in fase di rilevazione. L’obiettivo è riportare la produzione di castagne a livelli importanti, dopo che negli ultimi anni i produttori hanno subito gravi danni economici. A tale proposito, Coldiretti ha evidenziato come sia necessario rimuovere il divieto di rilascio del parassitoide nelle aree parco e nelle zone protette, divieto che crea un grave pregiudizio dell’attività economica delle imprese che si trovano ad operare in queste aree. Il castagno riveste ancora una rilevanza economica e sociale notevole in molte aree collinari e montane, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico. Secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, nelle Marche sono 850 gli ettari di castagneti in produzione, curati da circa 540 aziende. La maggior parte dei castagneti da frutto (ben il 94 per cento) si trova nell'Ascolano, davanti al Maceratese (4 per cento), mentre le altre tre province (Fermo, Pesaro, Ancona) rappresentano assieme il restante 4 per cento. Tre sono i tipi di castagne presenti nell'elenco ufficiale dei prodotti agroalimentari tradizionali: marrone del Montefeltro, marrone di Acquasanta Terme e marrone di Roccafluvione.

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