9 Giugno 2011
COLDIRETTI MARCHE: BENE RICONOSCIMENTO CALAMITA’ MA ORA SERVE STOP A CEMENTIFICAZIONE E CONSUMO DI TERRITORIO

Il riconoscimento dello stato di calamità da parte del Ministero rappresenta un primo passo per dare risposta ai gravissimi danni causati dall’alluvione del marzo scorso ma ora, accanto ai necessari passi burocratici per disporre effettivamente delle risorse, serve anche mettere in campo una nuova politica del territorio, con lo stop al consumo indiscriminato di paesaggio. E’ il commento della Coldiretti Marche alla notizia sul via libera del ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano, alla richiesta avanzata dalla Regione Marche relativamente alle devastazioni inferte al settore agricolo dalla pioggia e dalle esondazioni. L’importante, secondo Coldiretti, è ora cercare di ottenere le risorse, ma serve anche una nuova politica del territorio che metta un freno al consumo indiscriminato di paesaggio, che ha contribuito ad aggravare il rischio idrogeologico e, con esso, gli effetti devastanti dell’alluvione. Basti pensare al problema della cementificazione del suolo agricolo e della costruzione di insediamenti nell’alveo di fiumi. Dopo la recente inclusione di altri quattro comuni nella richiesta di calamità, il conto dei danni è salito a circa 126 milioni di euro, di cui oltre 12 milioni di euro alle strutture aziendale e alle coltivazioni e il resto relativo alle infrastrutture (strade interpoderali, ecc.).  I problemi maggiori si sono registrati in provincia di Macerata, con 52 milioni di euro, davanti ad Ascoli Piceno (27 milioni di euro), Fermo (18 milioni di euro), Ancona (15 milioni di euro) e Pesaro (14 milioni di euro).

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