Sono oltre un centinaio le aziende agricole marchigiane che hanno attivato servizi e iniziative a carattere sociale, dagli agrinidi al reinserimento lavorativo dei detenuti e dei disabili, passando per le varie forme di terapia, con il coinvolgimento delle amministrazioni pubbliche. A sottolinearlo è la Coldiretti Marche in occasione della presentazione dei risultati del progetto sulla longevità attiva, organizzato all’Inrca di Ancona, con il coinvolgimento di diverse aziende agricole marchigiane della Coldiretti, con Federica De Luca, dell’azienda La Quercia della Memoria di San Ginesio, Silvia Marchionni, dell’azienda Pura Vida di Chiaravalle, Gabriella Rosa dell’azienda agricola la Castelletta di Cupra Marittima, Eros Scarafoni dell’azienda Fontegranne di Belmonte Piceno. L’agricoltura sociale è oggi la punta più avanzata di quella multifunzionalità che Coldiretti ha fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale. “In un contesto di crescente contenimento delle risorse pubbliche e di parallelo incremento della domanda sociale legata ai disagi diffusi e diversificati, creare un agriasilo in un’area montana, attivare una agricolonia per bambini, ospitare un disabile o coinvolgere gli anziani, come nel caso della longevità attiva, significa venire incontro a necessità delle famiglie – sottolinea Tommaso Di Sante, presidente regionale di Coldiretti -, che altrimenti non potrebbero essere soddisfatte, utilizzando le risorse esistenti sul territorio”. Al convegno, assieme al direttore regionale Enzo Bottos, hanno preso parte Francesca Gironi, delegata regionale di Coldiretti Donne Impresa e rappresentante per l’Europa nell’Organizzazione mondiale delle agricoltrici, Carolina Marino, della segretaria nazionale di Coldiretti Donne Impresa, Paolo Guglielmi, delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa.