26 Ottobre 2012
COLDIRETTI MACERATA: IL GOBBO DI TRODICA VA… SOTTOTERRA PER SALVARLO DAL RISCHIO ESTINZIONE

Sono scattate in questi giorni le operazioni di interramento del Gobbo di Trodica, che permetterà la “maturazione” di uno degli ortaggi più tipici del territorio provinciale, salvato oggi dal rischio estinzione grazie all’impegno di pochi agricoltori. “In Italia nel secolo scorso esistevano 8.000 varietà di frutta e verdura, mentre oggi sono meno di 2.000, di cui 1.500 a rischio – sottolineano il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili, e il direttore Assuero Zampini -. In tutto ciò è diventato fondamentale il lavoro degli agricoltori che continuano a tutelare la biodiversità, salvando molte specie dal rischio scomparsa grazie anche alla rete di vendita diretta messa in campo con il progetto filiera agricola italiana”. Il Gobbo di Trodica, noto anche come Cardo di Macerata, si chiama così poiché anticamente veniva piantato vicino al torrente Trodica. Appartiene alla famiglia del carciofo e viene consumato soprattutto nel periodo natalizio, cucinato seguendo ricette della tradizione. Dopo essere stato seminato nel mese di giugno è ora pronto per la seconda fase, una sorta di “stagionatura” grazie alla quale acquisisce le sue caratteristiche più tipiche. “Una volta legate assieme le foglie della pianta, questa viene piegata di lato e interrata in una buca, lasciandone fuori solo la sommità – spiega Ulderico Angelelli, produttore della Coldiretti -. Vi viene quindi lasciata dai quindici ai trenta giorni, durante i quali acquista il colore biancastro, perde l’amaro e assume una forma particolare, da cui il nome di gobbo”. Oggi non sono molti gli agricoltori che perpetuano questo tipo di coltivazione, tanto che si stima che la produzione non superi i 2-300 quintali.
 

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