L’elettrodotto Fano-Teramo non ha nulla a vedere con le reali esigenze della popolazione e rappresenterà un gravissimo danno per le attività economiche della zona, tanto più che si tratta di un progetto ormai superato rispetto alla situazione attuale. E’ quanto hanno dichiarato la Coldiretti Macerata e il Comitato di Belforte nel corso della riunione svoltasi presso la sede della Provincia. Una nuova occasione di confronto sulla discussa opera che Terna vorrebbe realizzare nella zona, mettendo a rischio, secondo cittadini e agricoltori, l’assetto del territorio e le coltivazioni di qualità. “La società elettrica vanta il ‘diritto’ di attuare un vecchio progetto di raddoppio della linea Fano -  Teramo a 380 kv, e di realizzarlo a tutti i costi – hanno denunciato Coldiretti e Comitato -,  anche se dalla prima progettazione sembra passato un secolo, dato che  le centrali atomiche che giustificavano la dorsale sono sparite mentre la quota di fotovoltaico da installare in regione è stata raggiunta e superata con almeno 5 anni di anticipo sui piani”. Tra l’altro, in un’area fiaccata dalla crisi, tra fabbriche chiuse e capannoni in vendita, ad un passo dalle zone industriali attive e dai centri abitati, sono ultimamente sorti  migliaia di nuovi punti di erogazione di energia. Coldiretti e Comitato chiedono dunque di ristudiare seriamente il problema con una mappatura dei punti di produzione e dei punti di consumo, evitando il rischio di dare il via libera a un progetto che va contro gli interessi del territorio. Paesaggio, agricoltura, arte, cultura, turismo, bioeccellenze, salute, prodotti tipici, ricettività, sviluppo sostenibile, artigianato sono questi o no i nostri valori?