28 Febbraio 2017
COLDIRETTI IMPRESAPESCA MARCHE, CORREGGERE SANZIONI PESANTI SU TAGLIE MINIME

E’ necessario correggere le pesanti multe sullo sbarco e sulla messa in commercio del pescato sotto-taglia minima che nascono dall’applicazione dell’art.39 della Legge 154/2016. E’ quanto chiede Coldiretti Impresapesca Marche mentre infuria la protesta in molte marinerie italiane contro le sanzioni eccessive disposte sulla base di una normativa comunitaria. Multe che minacciano anche il sistema pesca delle Marche che conta oggi circa 800 battelli, per un equipaggio complessivo di 1.700 persone e ricavi nel 2015 per 65 milioni di euro. Oltre a "stangare" gli armatori, il sistema di multe progressive rischia, infatti, di scoraggiare gli acquisti di pesce da parte del commercio e della grande distribuzione organizzata (sui quali pesa il rischio sanzioni al pari dei pescatori), causando un generale crollo dei prezzi del pescato. Da qui l'appello a rivedere il provvedimento, anche sulla base della disponibilità emersa ai tavoli istituzionali avviati dalla Direzione Generale della pesca e acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole. Una necessità, sottolinea la Coldiretti, per non compromettere il valore della nuova legge che nel suo complesso viene incontro a molte delle richieste manifestate dalle marinerie italiane in particolare per quanto riguarda l’aumento delle sanzioni nei confronti della pesca di frodo messa in atto da pescatori non professionali. Importante, continua la Coldiretti, anche l’eliminazione di sanzioni nel caso in cui in fase di controllo ed ispezione a bordo di barche da pesca professionale fosse rilevata la presenza di pescato sotto-taglia minima per le specie tutte le specie diverse dal tonno e pesce-spada anche se resta il divieto di sbarco. Apprezzabile è stato anche lo sforzo per reprimere le violazioni in materia di etichettatura dei prodotti ittici previsto nella norma. Oltre alla legge restano però irrisolti altri problemi per la marineria come, conclude la Coldiretti Impresapesca, il pagamento del fermo biologico 2015 e 2016, uno snellimento degli adempimenti relativi alle licenze di pesca con auspicata semplificazione, una diversa gestione delle politiche relative al mercato e alle Organizzazioni Produttori nel contesto della nuova P.C.P., e da ultimo, sul lato Regioni, il grave ritardo dell’attuazione del Feamp, con la prossima scadenza del 2018 entro la quale dovrebbero essere spese oltre il 60% delle disponibilità finanziarie dell’intero periodo. 
 

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