6 Marzo 2011
COLDIRETTI IMPRESAPESCA, CON MALTEMPO ANCHE ACQUACOLTURA IN GINOCCHIO, -30% PRODUZIONE COZZE

Acquacoltura in ginocchio a causa dell’ondata di maltempo. A denunciarlo è Coldiretti ImpresaPesca Marche, dopo che le mareggiate di questi giorni hanno danneggiato gravemente gli impianti galleggianti, con il 95 per cento della produzione rappresentato dalle cozze. Da San Benedetto del Tronto a Porto San Giorgio, da Civitanova Marche a Sirolo, fino a Fano, Pesaro e Gabicce, la furia delle acque ha spazzato via le strutture e a una prima analisi si teme la perdita del 30 per cento dell’intera produzione. “Una stima più accurata sarà possibile solo quando il mare tornerà calmo ma le aziende ci hanno segnalato gravi problemi – spiega Tonino Giardini, presidente di Coldiretti Impresa Pesca -. In alcuni casi si parla addirittura della perdita dell’intera produzione ed è chiaro che ciò rappresenta l’ennesima tegola su un settore, quello ittico, già alle prese con una pesante crisi”.  Se si considera che la produzione di cozze in acquacoltura rappresenta i nove decimi di quella totale marchigiana del caratteristico mitile, si ha un’idea del danno provocato da un’ondata di maltempo che ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti sull’agricoltura come sulle altre categorie produttive, senza dimenticare il tributo pagato in termini di vite umane. Secondo Coldiretti ImpresaPesca Marche la perdita di produzione delle cozze accentua inoltre il rischio di ritrovarsi in tavola prodotto straniero, in una situazione in cui già due piatti sui tre di pesce consumato al ristorante vengono dall’estero, all’insaputa dei consumatori. Il tutto mentre le marinerie marchigiane stanno accusando i contraccolpi di una crisi di consumi (-6 per cento) e produzione (-12 per cento) che rischia di lasciare i pescherecci a terra. Da qui la richiesta di Coldiretti ImpresaPesca di un fermo pesca di tre mesi per far ripartire il settore.  

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