13 Luglio 2015
COLDIRETTI: DOPO COLTURE CINGHIALI DEVASTANO SISTEMI IRRIGAZIONE, SERVONO ASSICURAZIONI E STOP A CARNE “IN NERO”

Non solo coltivazioni nel mirino degli animali selvatici. Nel Fermano i cinghiali hanno distrutto il sistema di irrigazione di un intero campo di mais, “arando”  e ricoprendo di terra i canali. L’ennesima segnalazione, sottolinea Coldiretti, che dimostra la necessità di intervenire su un problema che costa quasi cinque milioni di euro all’anno ai marchigiani, tra campi devastati, animali uccisi negli allevamenti e incidenti stradali. Ma il conto è in realtà più salato se si considera che viene indennizzata solo una parte del danno reale subito e che in alcuni casi gli agricoltori hanno addirittura smesso di denunciare l’accaduto, considerata l’inadeguatezza dei risarcimenti e la difficoltà a riceverli in tempi brevi. E non dimentichiamo gli effetti sul’assetto idrogeologico causati dal proliferare della fauna selvatica e dal’abbandono delle zone montane. Proprio per cercare di porre un freno al fenomeno la Coldiretti Marche ha presentato al Governatore Luca Ceriscioli e all’assessore alla Caccia, Moreno Pieroni, un documento che è poi la base di una proposta di legge per il contenimento degli animali selvatici, dai cinghiali ai lupi, fino agli storni. La pdl prevede, tra le altre cose, che la Regione eroghi contributi per incentivare la stipula di contratti  assicurativi per la copertura dei danni derivanti da fauna selvatica ai coltivatori diretti ed agli imprenditori agricoli professionali. Ma si chiede anche il divieto della vendita della fauna selvatica abbattuta, fatta eccezione per eventi particolari come sagre o manifestazioni, anche al fine di evitare il proliferare della commercializzazione di carne in nero, priva di qualsiasi garanzia di carattere sanitario.

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