3 Dicembre 2015
COLDIRETTI: DA TURISMO E SCI A FILIERE LEGNO, FUNGHI E CARBONE, COMUNANZE AGRARIE PER RILANCIARE L’OCCUPAZIONE E AREE INTERNE

Creare filiere turistiche, dall’accoglienza ai percorsi di trekking fino alla gestione delle piste da sci; organizzare un “distretto della cerca dei funghi”; dare vita a consorzi forestali per la produzione di legna; rilanciare la produzione di carbone. Sono solo alcuni esempi delle opportunità per creare reddito e lavoro a disposizione delle comunanze agrarie, al centro dell’incontro organizzato a Camerino da Coldiretti Marche e Federforeste. Il primo raduno realizzato a livello regionale per avvicinare le realtà oggi esistenti, forme associative mutualistiche ultracentenarie di proprietà collettiva che nella nostra regione gestiscono fino a 70mila ettari di terreni (quasi un decimo dell’intero territorio marchigiano), il più delle volte nelle zone interne e montane. Un potenziale enorme che potrebbe fare la differenza nel rilanciare l’occupazione nelle aree svantaggiate, soprattutto sfruttando al meglio le risorse comunitarie in arrivo con il nuovo Piano di sviluppo rurale.
“Le comunanze agrarie sono una realtà importante della nostra regione, poiché si basano sulle persone che vivono il territorio, e l’obiettivo di questa iniziativa è avviare un percorso per valorizzarne le caratteristiche portando alla creazione di veri e propri Consorzi attraverso una più efficiente gestione associata” spiega Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche, che ha preso parte ai lavori assieme al direttore regionale Enzo Bottos, ai responsabili di Federforeste Piero Torchio e Osvaldo Lucciarini, ad Andrea Montresor di Federforeste Marche e al sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui.
Le comunanze agrarie (chiamate anche università agrarie) sono antiche associazioni di abitanti di una determinata area che gestiscono collettivamente, spesso da secoli, delle “fette” di territorio. Possono riunire, ad esempio, tutti i residenti di una determinata frazione, oppure essere composte, per statuto, solo dai discendenti delle famiglie che ne composero il primo nucleo. Ci sono delle comunanze che gestiscono un bosco, curandone la “manutenzione” e ricavandone poi la legna per riscaldare le case del paese, ma anche chi amministra i pascoli, affittandoli ai pastori, per utilizzare le risorse per il miglioramento del proprio territorio. E in passato c’era anche chi pagava il medico condotto per gli abitanti. 
 

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