18 Settembre 2013
COLDIRETTI, DA REGIONE E MINISTERO STOP A SPECULAZIONI SUI PASCOLI NELLE MARCHE

Da Regione e Ministero arriva lo stop alle speculazioni sui pascoli marchigiani. Ad annunciarlo è la Coldiretti dopo l’assemblea dei pastori organizzata al teatro comunale di Santa Vittoria in Matenano (Fermo) per affrontare il problema dell’acquisizione dei terreni da parte di grandi aziende di altre zone che, garantendo affitti fuori mercato, estromettono gli allevatori locali. L’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Maura Malaspina, ha dichiarato che chiederà al Ministero una deroga per consentire al Governo regionale di predisporre una norma sulla questione. Oltre a ciò, verrà inviata una lettera a tutte le pubbliche amministrazioni per responsabilizzarle nel momento della predisposizione dei bandi. “Abbiamo le armi per difenderci – ha sottolineato la Malaspina – e troveremo una soluzione diretta, veloce e adeguata al problema”. Anche il rappresentante del Ministero, la funzionaria della Direzione politiche internazionali Antonia Ripepi, ha condiviso il problema. Come sottolineato dal responsabile nazionale per la Coldiretti dello sviluppo rurale, Stefano Leporati, occorre fare presto, prima che con la Riforma della Politica agricola il fenomeno si consolidi. Un problema che nelle Marche interessa potenzialmente oltre duecento allevamenti, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, per circa 8.500 ettari di terra. All'iniziativa hanno preso parte anche Costante Arosio, direttore della Coldiretti Marche, e i direttori di Ascoli Fermo e Macerata, Giulio Federici e Assuero Zampini. Il problema del “saccheggio” dei pascoli è esploso quest’anno. Quando un ente locale (Comuni, Comunità Montane, ecc.) pubblica un bando per l’affitto di terreni pubblici da destinare a pascolo, arriva una grande azienda da fuori che offre cifre superiori a quelle di mercato, escludendo così dalla competizione i pastori del territorio. Il suo interesse è utilizzare il possesso dei pascoli per ottenere i contributi europei, ma non porterà mai alcun animale nella zona. Gli allevatori del luogo, sottolinea Coldiretti, che magari da generazioni utilizzano quegli spazi si ritrovano così di colpo privati dei pascoli e della stessa possibilità di ottenere loro i fondi comunitari.

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