C’erano oltre duecento persone all’Ente fiere di Pesaro al convegno promosso dalla Coldiretti provinciale sulla riforma della Politica agricola comune che porterà nelle Marche 1,5 miliardi di euro per i prossimi sette anni. Fondi che attiveranno investimenti (quasi un miliardo con il Piano di sviluppo rurale) e garantiranno la tutela del territorio, valorizzando il nuovo ruolo dell’agricoltura nel rilancio economico della regione. Dopo l’accordo raggiunto sulla Riforma tra Commissione Ue, Consiglio e Parlamento europeo, spetterà ora agli Stati adattare le regole varate a Bruxelles alle realtà nazionali, mentre le Regioni si sono già attivate per la programmazione di quella parte di fondi che andrà per i Piani di sviluppo rurale. “Affinché le nostre imprese possano sfruttare al meglio questa opportunità occorre però che la Regione si impegni una volta per tutte sulla semplificazione burocratica – hanno spiegato il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, e il direttore Tino Arosio – ma anche che valorizzi davvero il ruolo dell’impresa agricola multifunzionale, a partire dal tavolo di partenariato convocato per preparare il prossimo Psr, dove non è possibile che chi rappresenta gli agricoltori abbia lo stesso peso di soggetti che non c’entrano nulla con questo settore”. I lavori sono stati aperti da Tommaso Di Sante, presidente Coldiretti Pesaro Urbino, cui sono seguite le relazioni di Angelo Frascarelli, professore dell’Università degli Studi di Perugia, e di Stefano Leporati, responsabile Sviluppo Rurale Coldiretti Nazionale. “Dobbiamo sfruttare tutte le opportunità offerte dal principio di sussidiarietà – ha spiegato Leporati - e definire al più presto la figura di “agricoltore attivo” per garantire l’effettiva attenzione della politica agricola a chi lavora e vive di agricoltura. Nell’ambito delle conclusioni Coldiretti non ha perso occasione per esprimere critiche e preoccupazioni su alcune scelte della Regione, dalle mancate decisioni in tema di semplificazione sussidiaria, al fallimento delle politiche di contenimento dii cinghiali e lupi, dalle autorizzazioni dei grandi impianti di biogas che consumano cereali e sottraggono terre alle imprese agricole alla sulla legge sulle bonifica. “Non siamo assolutamente contenti – ha concluso Luzi - ma ci auguriamo che il Presidente Spacca sappia invertire con decisione un trend che non ci convince affatto”. Il convegno è promosso da Impresa Verde marche srl domanda n. 10398 mis 111b PSR MARCHE 2007-2013.
23 Ottobre 2013
COLDIRETTI: DA FONDI UE INVESTIMENTI E SVILUPPO MA SERVE STOP A BUROCRAZIA, SPACCA CAMBI ROTTA