13 Dicembre 2011
COLDIRETTI, BOOM CIBO MARCHIGIANO SU TAVOLE STRANIERE (+37%)

Nonostante la crisi il made in Marche a tavola aumenta le esportazioni di prodotti agroalimentari del 37 per cento e si afferma sulle tavole di tutto il mondo. E’ l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al III trimestre 2011. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono stati esportati all’estero 263 milioni di chili di alimenti, contro i 192 milioni del 2010. Aumento, seppur più contenuto, anche in valore, passato da 176 milioni di euro a 200 milioni. Crollano, invece le importazioni: - 23 per cento in quantità, tanto che per la prima volta il volume di prodotti agroalimentari esportati supera quello del cibo straniero in entrata. Le migliori performance, secondo Coldiretti, si registrano sul mercato asiatico e su quello nordamericano, dove il cibo made in Marche è rispettivamente triplicato e raddoppiato, mentre tiene su quello europeo. Numeri che vanno però ora sostenuti evitando che le nostre produzioni subiscano la concorrenza sleale di chi spaccia per italiano cibi fatti all’estero. Un impegno che si è assunto il Consiglio regionale delle Marche, votando all’unanimità la mobilitazione promossa da Coldiretti contro i “falsi di Stato” e le iniziative che promuovono la delocalizzazione delle produzioni agroalimentari usando soldi pubblici. IL riferimento è al caso Simest, la società partecipata dal Ministero dello Sviluppo economico che sostiene la produzione in Romania di formaggi di pecora venduti con marchi che richiamano al Made in Italy come Dolce Vita e Pecorino, mentre con il Gruppo Parmacotto ha stretto un accordo per la promozione di salumi “italiani” fatti però negli Stati Uniti. In questo modo si blocca ogni potenzialità di crescita delle imprese italiane a causa della “saturazione” del mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale, impedendo ai consumatori di effettuare una corretta comparazione.

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