30 Settembre 2013
COLDIRETTI, BENE STOP GIUNTA MARCHE AL RINVIO DELLA CACCIA AL CINGHIALE

La Giunta regionale non ha votato la proposta di posticipare la partenza della caccia al cinghiale. Ad annunciarlo è la Coldiretti dopo che la discussione sulla delibera è stata rinviata in seguito alle preoccupazioni espresse dalla stessa Coldiretti, dal mondo agricolo e dalle più importanti associazioni venatorie. Il blocco, immotivato, dell’avvio dell’attività di caccia avrebbe aggravato ulteriormente una situazione già drammatica, con le coltivazioni distrutte ormai quotidianamente dagli animali selvatici. “Ringraziamo il presidente Gian Mario Spacca e la Giunta, che hanno condiviso la nostra posizione a tutela delle imprese agricole ma anche dei cittadini, visto il sempre più alto pericolo di incidenti stradali – sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -. Il problema, però rimane, e ci auguriamo ora un provvedimento della Regione affinché non solo la caccia al cinghiale sia anticipata, ma perché agli stessi agricoltori sia data la possibilità di cacciarli all’interno delle proprie aziende, così da allentare una pressione ormai insostenibile”. Esistono, infatti, dei regolamenti dove si prevedono interventi urgenti in caso di segnalazione di danni. Se ciò non accade entro due giorni, i proprietari dei terreni interessati, dandone preventiva comunicazione, possono svolgere direttamente operazioni di contenimento degli animali selvatici mediante abbattimento, nel giro di settantadue ore. Una sorte di patente “oraria” di caccia che consenta di limitare gli attacchi ai campi coltivati, che ogni anno costano agli agricoltori ben 2,4 milioni di euro di danni, più altri 600mila euro registrati nelle aree protette e nelle oasi. Il tutto al netto della perdita di quote di mercato, vista l’impossibilità di dare seguito ai contratti stipulati. E un altro milione e mezzo è il conto degli incidenti stradali.

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