25 Novembre 2011
COLDIRETTI ANCONA: ASSEMBLEA AGRICOLTORI DEL CONERO, STOP A CINGHIALI O AZIENDE E PARCO IN ROVINA

Riportare il numero dei cinghiali nell’area del Conero a un numero più sostenibile o la stessa area protetta dovrà fare a meno delle aziende agricole e, con esse, di tutta l’attività di manutenzione che la rende attrattiva per i turisti. E’ la richiesta giunta dall’assemblea degli agricoltori della zona organizzata dalla Coldiretti Ancona e svoltasi nella sede della Baraccola, nel capoluogo dorico. Un momento di confronto su un problema che minaccia il futuro stesso dell’agricoltura nell’area del Conero, vista l’impossibilità di frenare la distruzione delle coltivazioni ad opera dei cinghiali. Senza dimenticare la costante minaccia per la sicurezza delle persone, con il ripetersi di incidenti stradali. “Siamo ormai al punto di non ritorno e chi opera nel parco o nelle immediate vicinanze rischia oggi di chiudere bottega poiché nonostante anni di lotte non si riesce a venire a capo del problema dell’eccessiva presenza degli animali selvatici che va riportata a numeri ben più sostenibili – ha spiegato Maurizio Monnati, presidente di Coldiretti Ancona -. Gli agricoltori non sono contro le aree protette, che possono anche rappresentare delle opportunità per le imprese, ma se queste continuano ad essere un allevamento a cielo aperto di cinghiali è chiaro non ci sono le condizioni per andare avanti”. Occorre, allora, un impegno di tutti. “Abbiamo proposto azioni di contenimento dei selvatici all’interno dello stesso parco che sarebbero pienamente giustificate dalla gravità della situazione – ha sottolineato il direttore di Coldiretti Ancona, Claudio Massaro – ma è anche ora di smascherare la politica che, nonostante annunci roboanti, tiene da cinque mesi bloccati i nuovi regolamenti sulla gestione della fauna selvatica e dei risarcimenti, fermi negli uffici del Consiglio regionale”.

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