15 Febbraio 2014
COALAC: ALLEVATORI COLDIRETTI IN PIAZZA PER DIFENDERE LA FILIERA DEL LATTE, ORA COINVOLGERE I CONSUMATORI

“Invitiamo i cittadini marchigiani a sostenere la battaglia degli allevatori per difendere la filiera del latte e garantire la trasparenza di quanto portiamo in tavola”. E’ l’appello lanciato dalla Coldiretti che ha manifestato ad Ascoli con duecento agricoltori e una novantina di trattori e autocisterne in occasione del Consiglio comunale aperto convocato dal sindaco Castelli contro la chiusura dello stabilimento Coalac di Ascoli Piceno, deciso da Cooperlat. I mezzi agricoli, provenienti anche dal vicino Abruzzo, sono partiti dallo stadio e hanno sfilato per le vie del centro cittadino, mentre gli allevatori hanno preso parte ai lavori dell’assise, a Palazzo dei Capitani. “La filiera del latte marchigiano potrà essere rilanciata solo garantendo trasparenza ai consumatori sulla provenienza del prodotto e valorizzando il lavoro degli allevatori – ha ribadito parlando al Consiglio il presidente della Coldiretti Ascoli Fermo, Paolo Mazzoni -. Modelli di cooperazione che seguono gli interessi dei consigli di amministrazione e non dei propri soci ci hanno stufato. Tanto più quando si sceglie di chiudere uno stabilimento come quello di Ascoli, danneggiando gli allevatori locali, peraltro già sottopagati rispetto alla qualità del loro prodotto, e lasciando a casa i lavoratori. E ricordiamo che una stalla che chiude poi non riapre più”. L’obiettivo è ora quello di coinvolgere i consumatori per chiedere una maggiore trasparenza all’interno della filiera. E trasparenza significa assicurare i consumatori che la mozzarella che portano in tavola è fatta con il latte, e non con prodotti semilavorati, e informarli se il latte a lunga conservazione che usano per la colazione è italiano o, tanto per fare un esempio, è stato munto in Germania o in qualche lontano paese dell’est Europa. Allo stadio gli allevatori hanno incontrato il sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe Castiglione, il quale ha espresso il proprio sostegno all'iniziativa. "Con la scusa della competitività non si può penalizzare gli allevatori che hanno investito sulla qualità e sull'eccellenza - ha sottolineato parlando con gli agricoltori della Coldiretti -. Studieremo anche la possibilità di utilizzare le misure del prossimo Piano di sviluppo rurale per trovare eventuali soluzioni".

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