12 Settembre 2020
Il sottosegretario L’Abbate al BrodettoFest: “Filiera corta mare-terra per sostenere il settore e promuovere il territorio”

La salvaguardia del settore pesca passa, nelle Marche, non solo da una profonda revisione del fermo pesca come metodo di ripopolamento del mare ma anche da sostegno e certezze a un settore in difficoltà e che ha bisogno di certezze. Di questo si è parlato ieri al seminario organizzato da Coldiretti Impresa Pesca e Coldiretti Pesaro Urbino presso la sede del Gruppo Pesca Fano con Giuseppe L’Abbate, sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole, Forestali e della Pesca, a Fano per il BrodettoFest. Ad accoglierlo nelle Marche c’erano due fanesi doc: il responsabile nazionale di Coldiretti Impresapesca, Tonino Giardini, e il presidente di Coldiretti Pesaro Urbino, Tommaso Di Sante. Tanti i temi trattati per sostenere un comparto che, con circa 800 imbarcazioni, vede le Marche, quinta regione d’Italia dopo Veneto, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna. Il 30% del pescato riguarda i molluschi, soprattutto vongole. Proprio di vongole i pescatori sono in attesa di avere notizie sulla deroga alla tolleranza per permettere la raccolta di esemplari inferiori ai 25 millimetri fino ad un minimo di 22 millimetri. Chiesta anche una profonda revisione del fermo pesca e fondi a sostegno il ricambio generazionale e dei mezzi. “L’età media delle imbarcazioni della marineria marchigiana si avvicina ai 40 anni mentre quella dei suoi uomini, i pescatori, supera i 50. La pesca necessita di interventi forti e strutturali, deve poter contare su imbarcazioni sicure ed equipaggi giovani, pronti anche a ulteriori investimenti per il futuro, loro e del settore”. ” ha spiegato Giardini. Un settore da salvaguardare e che, se opportunamente sostenuto, può rappresentare una forte mano per liberare le acque dalla plastica e da altri rifiuti. E che può rilanciarsi stringendo un patto anche con il canale horeca all’insegna della filiera corta. “Viviamo in città a misura di famiglia – ha detto Di Sante – e unire il mare con l’entroterra è il tema focale di promozione territoriale delle nostre realtà. Come, in questi giorni, stiamo facendo ad esempio con i frutti del mare, la cucina dei nostri cuochi contadini e il Bianchello del Metauro, identità nel bicchiere del nostro territorio”.

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