9 Maggio 2014
ALLUVIONE: COLDIRETTI, RISORSE CALAMITA’ DIMEZZATE, MINISTRI DIANO GARANZIE A IMPRESE MARCHE

Occorre garantire adeguate risorse per sostenere le aziende agricole colpite dall’alluvione, incrementando il fondo delle calamità oggi dimezzato rispetto a due anni fa. Ma serve anche adottare un piano di monitoraggio della situazione del reticolo dei corsi d'acqua e politiche per frenare il consumo di suolo, spesso responsabile delle conseguenze disastrose del maltempo, che da una prima stima ha causato 60 milioni di euro di danni nelle campagne. E’ la richiesta di Coldiretti Marche in occasione della visita del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e di quello dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, a Senigallia. Il nodo da sciogliere è, innanzitutto, la disponibilità di fondi adeguati per far fronte ai gravissimi danni causati dall’alluvione. Secondo un’analisi la disponibilità di risorse a  livello nazionale per il 2014 per le calamità in agricoltura con il Fondo di solidarietà è di circa 13 milioni di euro complessivi. Si consideri che due anni fa, in occasione delle eccezionali nevicate di febbraio, nelle casse era presente il doppio dei fondi, 26-27 milioni, di cui 4 furono destinati poi nelle Marche. Proprio in questi giorni è stata avviata la ricognizione ufficiale dei danni nelle campagne, con le  segnalazioni che vanno presentate entro il 27 maggio prossimo alle strutture decentrate del Servizio Agricoltura della Regione Marche. “Ma la visita dei Ministri a Senigallia è anche l’occasione per ridiscutere le politiche di gestione del territorio, portando avanti azioni efficaci di salvaguardia del territorio che vedano protagonisti gli stessi agricoltori – sottolinea Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche -, sfruttando le opportunità della legge di orientamento ma anche studiando nuove forme di valorizzazione del ruolo di tutela dell'ecosistema svolto dalle nostre aziende". Una necessità tanto più urgente visto il vero e proprio boom in termini di dissesto di  consumo di suolo Basti dire che nella nostra regione si stima che la cementificazione abbia portato una perdita di suolo “naturale” che tra il 2009 e il 2012 ha interessato 37 milioni di metri quadri, alla media di 24 metri quadri al minuto. Ma sarebbe utile anche che le istituzioni diano il via a un monitoraggio della situazione del reticolo idrografico regionale, così da impostare una politica efficace di gestione dei corsi d’acqua.

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