Aumentano i marchigiani che lasciano i grandi centri per trasferirsi nei piccoli comuni. Ad affermarlo è un’analisi della Coldiretti regionale sulla base degli ultimi due censimenti Istat della popolazione, secondo i quali nell’arco di dieci anni i residenti nei comuni sopra i 50mila abitanti sono diminuiti del 14 per cento, contro un +10 per cento di quelli che risultano vivere nelle cittadine sotto i 50mila. Curioso l’incremento del 16 per cento dei cittadini nei piccolissimi paesi sotto i 500 abitanti, ma cresce complessivamente anche la popolazione che vive nei centri sotto i 5mila abitanti (+3 per cento). Un fenomeno che, secondo Coldiretti, va sostenuto recuperando in queste aree i troppi ritardi infrastrutturali e nei servizi offerti con interventi che vanno dalle tecnologie informatiche alle scuole, dagli ospedali alle poste fino ai presidi istituzionali. “Una spinta in tal senso – ricorda Tommaso Di Sanye, presidente di Coldiretti Marche - è venuta dall’apertura nei piccoli centri dei mercati di Campagna Amica, i mercati degli agricoltori promossi dalla Coldiretti, e dalla crescita delle aziende agricole che fanno vendita diretta, molte delle quali si trovano proprio in un piccolo comune”.  Ma le imprese agricole possono avere un ruolo importante anche dal punto di vista della promozione di servizi per la società nelle aree interne, dagli agrinido alle agriresidenze per anziani, sfruttando le opportunità offerte dall’agricoltura multifunzionale.