24 Gennaio 2016
COLDIRETTI, -60% ESPORTAZIONI MADE IN MARCHE IN IRAN DOPO 10 ANNI DI SANZIONI

Le esportazioni marchigiane in Iran si sono ridotte di oltre il 60 per cento nell’ultimo decennio, in conseguenza dell’introduzione delle sanzioni progressive scattate a partire dal 2006 contro il programma nucleare della Repubblica Islamica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che nel 2015 l’export complessivo regionale in Iran è stato pari a circa 14,3 milioni di euro, sulla base delle proiezioni su dati Istat relativi al periodo gennaio-settembre, contro i 38,6 del 2007, picco massimo degli scambi commerciali. A sei mesi dallo storico accordo di Vienna sul programma nucleare iraniano l’arrivo in Italia del presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, Hassan Rohani getta le basi per far ritornare la situazione sui livelli precedenti le sanzioni. Aspettative ci sono non solo per le apparecchiature elettriche, che rappresentavano la prima voce dell’export davanti a macchinari, metalli e chimica, ma anche per tessile, mobile ed agroalimentare. L’eliminazione delle sanzioni, secondo Coldiretti, porterà, infatti, a un miglioramento della congiuntura economica iraniana che incide direttamente sui consumi di cibo dove è facile prevedere per i prossimi anni una crescita delle vendite di beni alimentari d’importazione. Una aspettativa giustificata dal crescente appeal che gli stili occidentali suscitano nei consumatori iraniani soprattutto tra la classe media ed i giovani e anche dalla prossima apertura di nuovi ipermercati di stampo occidentale sul territorio iraniano.

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