30 Gennaio 2016
COLDIRETTI MARCHE, NEL 2015 BOOM ARRIVI OLIO TUNISINO, ORA STOP AGEVOLAZIONI

Dopo quattro anni in cui le importazioni di olio dalla Tunisia erano state nulle, nel 2015 si è registrato un boom di arrivi nella nostra regione, ed è dunque inaccettabile la decisione dell’Unione Europea di favorire l’importazione agevolata di una ulteriore quota di prodotto a dazio zero dal paese africano. A lanciare l’allarme è la Coldiretti Marche in riferimento al via libera della Commissione internazionale del Parlamento Europeo. Il nuovo contingente agevolato da 35mila tonnellate va tra l’altro ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall'accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi “agevolati” oltre quota 90mila tonnellate. Ancora una volta, denuncia Coldiretti, in Europa il settore agricolo diventa merce di scambio senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale ed ambientale sui nostri territori. Il rischio concreto in un anno importante per la ripresa dell’olivicoltura, dopo il disastro del 2014, è il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori. Diventa dunque ancora più urgente arrivare all’attuazione completa delle norme già varate con la legge salva olio “Mongiello”, la n. 9 del 2013, dai controlli per la valutazione organolettica ai regimi di importazione per verificare la qualità merceologica dei prodotti in entrata. Secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat, le aziende olivicole nelle Marche sono circa 22.000 su una superficie di circa 10mila ettari di oliveti, con 160 frantoi attivi. Per quanto riguarda il biologico, la aziende sono 1.000, per una superficie di circa 1.600 ettari. Il valore della produzione olivicola marchigiana è di 20 milioni di euro, mentre quello dell’export ammonta a 2 milioni di euro. Le Marche vantano anche due Dop nel settore olivicolo (Olio di Cartoceto Dop e Oliva Ascolana del Piceno Dop).

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