31 Maggio 2016
COLDIRETTI, OK RENZI AD ETICHETTA LATTE E FORMAGGI SALVA 10MILA MUCCHE MARCHIGIANE

L’arrivo dell’obbligo dell’origine in etichetta su latte, formaggi e yogurt potrebbe salvare dalla scomparsa 10mila mucche marchigiane, contribuendo a porre un freno a un’emorragia che dall’inizio della crisi ad oggi ha visto chiudere i battenti in regione una stalla su tre a causa del basso prezzo riconosciuto ai produttori e alle importazioni dall’estero. A sostenerlo è la Coldiretti regionale dopo il via libera all’indicazione etichetta per la provenienza dei prodotti lattiero caseari annunciato dal premier Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano a Milano in occasione del Milk World Day celebrato dalla Fao in tutto il mondo. Assieme al Premier e al presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, c'erano anche il presidente della Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante, il direttore Enzo Bottos e una delegazione di allevatori. Una buona notizia per il 55 per cento di cittadini marchigiani che, secondo Istat, bevono latte almeno una volta al giorno, mentre a non far mancare mai formaggi in tavola è il 15 per cento.
“Questo risultato arriva a undici anni esatti dall’introduzione dell’obbligo di indicare l’origine per il latte fresco fortemente voluto dalla Coldiretti anche per sostenere i consumi di un alimento fondamentale nella dieta dei marchigiani – commenta da Milano il presidente della Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante -. Una battaglia che ci ha visto in prima fila, anche con il sostegno della Regione Marche, visto che il presidente Luca Ceriscioli è stato tra i primi a firmare il nostro documento per l'etichettatura obbligatoria di latte e formaggi".
Secondo un’analisi Coldiretti Marche, nella nostra regione sono sopravvissuti quasi 10mila bovini da latte (-21 per cento dal 2008) e poco più di un centinaio di stalle, che hanno prodotto nel 2015 circa 310mila quintali di quintali di latte, rispetto ai 460mila di inizio crisi.
Agli allevatori marchigiani arrivano compensi oscillanti tra i 30 e i 40 centesimi al litro mentre al consumo il costo medio per il latte di alta qualità è di 1,5 euro al litro, con un ricarico di circa il 300 per cento.

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