23 Luglio 2016
COLDIRETTI MARCHE, DOPO PROTESTA GRANO OK A PREZZI PIU’ TRASPARENTI E RISORSE PER PRODOTTO 100% LOCALE

Contratti più trasparenti tra produttori e industria, una commissione unica nazionale per la fissazione dei prezzi, piano cerealicolo con risorse per le imprese che fanno esclusivamente grano italiano, moratoria sui mutui e lo studio di assicurazioni sul reddito. Sono i primi risultati della mobilitazione che ha visto gli agricoltori marchigiani della Coldiretti manifestare a Roma dopo il crollo delle quotazioni del grano, che da un anno all’altro hanno perso il 42 per cento del valore, con un buco per il Granaio Marche di oltre 50 milioni di euro. Un problema che mette a rischio la sopravvivenza delle circa 24mila aziende marchigiane che fanno grano, oggi costrette a coltivare al di sotto dei costi di produzione. Ma in pericolo c’è anche l’assetto dei 112mila ettari oggi seminati a frumento, che corrispondono al 14 per cento dell’intero territorio regionale. Non a caso le Marche sono la terza regione italiana per produzione di grano duro per la pasta (dopo Puglia e Sicilia) mentre la provincia di Ancona è addirittura la seconda provincia italiana sempre per produzione, dopo Foggia.  “Abbiamo ottenuto primi risultati ma la guerra del grano continua per dare dignità al lavoro nei campi perché è inaccettabile che oggi occorra produrre cinque chili di grano per permettersi una tazzina di caffè – spiega il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante -. Serve più trasparenza sul mercato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano impiegato nella pasta e nel pane, ma è anche necessario estendere i controlli al 100% degli arrivi da paesi extracomunitari dove sono utilizzati prodotti fitosanitari vietati da anni in Italia ed in Europa e fermare le importazioni selvagge a dazio zero che usano l’agricoltura come mezzo di scambio nei negoziati internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”. A pesare sono, infatti, le importazioni in chiave speculativa che, accusa la Coldiretti, si concentrano nel periodo a ridosso della raccolta e che influenzano i prezzi delle materie prime nazionali anche attraverso un mercato non sempre trasparente.
 
I NUMERI DEL GRANAIO MARCHE

PRODUZIONE 2016:

6 milioni di quintali (+5% rispetto al 2015)

PREZZI MEDI (Seconda settimana di luglio):
Grano duro: 18 centesimi al chilo (-42% rispetto allo scorso anno)
Grano tenero: 16 centesimi al chilo (-18% rispetto allo scorso anno)

AZIENDE PRODUTTRICI DI GRANO:
24.000

CLASSIFICA REGIONI PRODUZIONE GRANO DURO
1)     Puglia
2)     Sicilia
3)     Marche
 
CLASSIFICA PROVINCIA PRODUZIONE GRANO DURO
1)     Foggia
2)     Ancona
3)     Palermo

Fonte: elaborazioni e stime Coldiretti su dati Istat, Ismea

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