29 Ottobre 2016
COLDIRETTI PESARO, DA PRODOTTI TAROCCHI A NOCCIOLE TURCHE TOSSICHE ECCO I RISCHI PER LA SPESA DEI CITTADINI

Il falso Made in Italy fattura nel mondo 60 miliardi di euro togliendo spazi di mercato ai veri prodotti italiani mentre nel nostro Paese entrano nocciole turche, arachidi cinesi e altri cibi con elevati contenuti di sostanze nocive, spesso senza che venga segnalato in etichetta, mentre si fa campagna a favore dell’olio di palma nonostante le preoccupazioni per l’impatto sulla salute a causa dell'elevato contenuto di acidi grassi saturi. Sono alcuni degli allarmi lanciati dalla tavola sulla contraffazione promossa dalla Coldiretti Pesaro Urbino, con il sostegno della Camera di Commercio di Pesaro, nell’ambito dell’iniziativa “Fano Città da Gustare” alla Mediateca Montanari. Il mercato del Made in Italy tarocco ha raggiunto la cifra record di 60 miliardi, il doppio del valore delle nostre esportazioni, come ha ricordato Rolando Manfredini, capo dell’Area Sicurezza alimentare della Coldiretti nazionale. Un fenomeno che danneggia gravemente le nostre produzioni tanto a livello economico quanto di immagine. Ma a pesare sulle tasche degli agricoltori e la salute dei cittadini è anche l’arrivo di materia prima straniera spesso contaminata con sostanze nocive ma usata come ingrediente all’insaputa di chi acquista. Coldiretti, ha ricordato Cinzia Coduti, dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, ha anche stilato una classifica dei cibi più pericolosi del 2016, che vede in testa le nocciole turche, seguite da arachidi cinesi e peperoncino indiano, fino al pesce vietnamita che presentano residui chimici, micotossine, metalli pesanti, contaminanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti oltre i limiti. “E’ giunto il momento di rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri – sottolinea Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche –. Ma occorre anche proseguire sul percorso di trasparenza che proprio in queste settimane ha visto la grande vittoria del via libera all’etichetta d’origine su latte e formaggi”. “A preoccupare sono anche le inspiegabili campagne a favore dell’uso di olio di palma, nonostante tutte le preoccupazioni ad esso legate – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Pesaro Urbino, Paolo De Cesare – mentre occorrerebbe valorizzare le coltivazioni nazionali grazie alle profonde innovazioni che sono stati introdotte e alla disponibilità delle imprese agricole”. Della necessità di tutelare le coltivazioni bio ha parlato Pierfrancesco Fattori, presidente della Cooperativa Montebello di Isola del Piano che assieme a Girolomoni produce pasta biologica per i mercati nazionali e internazionali. All’iniziativa hanno preso parte anche il preside dell’Istituto Alberghiero Santa Marta di Pesaro, Carlo Nicolini, e il professore Paolo Pagnoni.

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