Crescono le produzioni di grano e vino, crolla quella di olio, vanno a picco i prezzi pagati agli agricoltori. E’ la fotografia dell’annata agraria scattata dalla Coldiretti Pesaro Urbino in occasione della Giornata del Ringraziamento la tradizionale manifestazione organizzata quest’anno ad Urbania con la messa nella Cattedrale di San Cristoforo Martire e la benedizione dei trattori..
Alla fine della trebbiatura si sono raccolti oltre 500mila quintali di grano, il 7 per cento in più rispetto alla campagna dello scorso anno. Le buone notizie per gli agricoltori finiscono però qui. I prezzi del grano duro si sono, infatti, praticamente dimezzati, con una perdita netta di oltre 6 milioni di euro per i coltivatori pesaresi. In calo anche le quotazioni dell’orzo nonostante un incremento produttivo, e del mais. Giù, ma a livello di quantità, pure il girasole. Stagione disastrosa, ma a causa del clima, anche per olio, miele e castagne. La produzione di extravergine sarà di appena 6mila quintali, quasi dimezzata rispetto al 2015, uno dei peggiori risultati di sempre. Male anche la produzione di castagne, mentre si è calata del 50 per cento quella di miele. Meglio il vino con la vendemmia che quest’anno dovrebbe sfiorare i 70mila ettolitri, con un leggero aumento del 3 per cento rispetto all’anno scorso e qualità tra buona e ottima. Stabile la produzione di frutta a partire dalla pregiata Pesca di Montelabbate. “Occorre superare le distorsioni oggi presenti all’interno delle filiere che sottopagano il lavoro delle nostre imprese con quotazioni spesso al di sotto degli stessi costi di produzione – sottolineano il presidente di Coldiretti Pesaro, Tommaso Di Sante, e il direttore Paolo DeCesare – e ciò sarà possibile solo valorizzando l’origine italiana dei nostri prodotti. Una vittoria importante è venuta con l’obbligo della provenienza in etichetta per latte, burro e formaggi che va ora estesa anche alla pasta, al pane e a tutti gli altri cibi in vendita ancora anonimi”.