In controtendenza con il resto d’Italia, la “fattoria Marche” si allarga, tanto che in dieci anni ha guadagnato circa 1,1 milioni di capi tra maiali, pecore, capre e galline, mentre calano le mucche e i conigli. Ad affermarlo è la Coldiretti in occasione della festa di Sant'Antonio Abate, protettore degli animali e patrono di tutti gli allevatori. Un segnale importante per la tutela della straordinaria biodiversità degli allevamenti ma anche per il presidio del territorio, dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività zootecnica con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. Tra le specie salgono, come detto, i maiali (+58mila capi), le pecore (+35mila) e le galline (+1,6 milioni), mentre scendono le mucche (-15mila) e i conigli (-579mila). Per sostenere l’intera Fattoria Marche serve però difendere le imprese dalla concorrenza sleale di latte e carne a basso prezzo importati dall’estero, favorita dalla mancanza di trasparenza. Attualmente, infatti, in Italia non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza del latte a lunga conservazione in vendita e neanche l’origine del latte di mucca, pecora o capra impiegato nei formaggi. L'assenza dell'indicazione di origine in etichetta colpisce anche la carne di coniglio, pecora, capra o maiale in vendita come fresca o anche trasformata. La ricorrenza di Sant’Antonio verrà celebrata domani, domenica 18 gennaio, a Trodica di Morrovalle, con la tradizionale benedizione degli animali, da quelli domestici, come cani e gatti, a quelli da fattoria. La giornata, promossa dalla Coldiretti Macerata, inizierà alle ore 10 con la messa nella chiesa dell’Emmanuele. Al termine, intorno alle ore 11.15, la benedizione degli animali, cui seguiranno altre iniziative come le prove di agility dog. Nel piazzale davanti alla chiesa verrà allestito anche un mercato di Campagna Amica.