27 Febbraio 2015
COLDIRETTI MARCHE: CINGHIALI EQUIPARATI A TROMBE D’ARIA O GRANDINE, AGRICOLTORI PREOCCUPATI PER GIRO DI VITE SU INDENNIZZI

Considerare i cinghiali come la grandine o una tromba d’aria, cioè come una calamità naturale cui applicare gli stessi meccanismi di indennizzo, porterà un danno alle imprese agricole. E’ la preoccupazione manifestata dalla Coldiretti Marche in merito alla bozza di delibera in discussione nella prossima riunione della Giunta regionale delle Marche, su proposta dell'assessore alla Caccia, relativa ai rimborsi per i problemi causati dagli animali selvatici alle coltivazioni. L’idea è, sostanzialmente, quella di applicare al settore lo stesso meccanismo previsto per le calamità naturali. I danni, cioè, verranno pagati solo se saranno pari al 30 per cento della produzione media. Una sorta di franchigia che avrà gravi contraccolpi sull’attività nelle campagne della regione. Per fare un esempio, un agricoltore che si vedrà distruggere un quarto dell’intero raccolto di grano, mais o altre coltivazioni non prenderà un soldo di risarcimento. Una novità che tiene in ansia le imprese che ogni anno si trovano già costrette a far fronte a danni per circa tre milioni di euro, mentre il problema dell’eccessiva presenza di selvatici continua a non trovare una soluzione. Basti dire che, dalla sua promulgazione nel 1995 la legge che disciplina la gestione dei selvatici è stata modificata per ben 23 volte, praticamente più di una all’anno. Proprio per dare un segnale rispetto alla necessità di invertire la rotta a fine 2014 la Coldiretti aveva invitato ad autosospendersi i suoi rappresentanti dagli Ambiti territoriali di caccia (Atc), gli enti che sovrintendono alla gestione della fauna selvatica. Quegli stessi Atc che ora hanno dato il via libera alle modifiche che penalizzeranno le aziende.

seguici su 👍