La nuova delibera sulla caccia varata dalla Regione Marche, su iniziativa dell’assessore Giorgi e degli Ambiti territoriali (Atc), va a sottrarre dalle tasche degli agricoltori fino a 2 milioni di euro. E’ quanto stima la Coldiretti dopo il via libera al provvedimento che introduce una franchigia sugli indennizzi per i danni causati dagli animali selvatici, modificando il regolamento in materia. Se si avrà distrutto meno del 30 per cento del raccolto, non è previsto alcun pagamento. Una vera e propria beffa per le aziende, a cominciare da quelle, tantissime, che subiscono più attacchi. La maggioranza delle singole incursioni non giunge, infatti, a rovinare un terzo della produzione e il fatto che ogni episodio, con il relativo danno, vada considerato a se stante, come emerge dalla lettura del provvedimento, produce il paradosso che un intero raccolto potrebbe essere spazzato via a più riprese senza che l’agricoltore veda un soldo. "Una delibera inaccettabile e ancora più scandalosa se si pensa che è stata varata con il sostegno attivo degli Ambiti territoriali di caccia, che in teoria dovrebbero tutelare le aziende agricole dalle incursioni dei selvatici – sottolinea Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche -. Ciò avvalora la bontà della nostra scelta di uscire dagli Atc effettuata a fine novembre 2014, per denunciarne la totale incapacità di difendere gli agricoltori. Mi chiedo come le altre rappresentanze agricole ancora dentro gli Ambiti possano avere avallato questo scempio”. Come già accaduto sugli incidenti stradali, dove per ridurre i danni sono stati resi più restrittivi i parametri per vederseli riconosciuti, si è pensato ora di cancellare con un semplice tratto di penna quelli nelle campagne, a ulteriore conferma dell’incapacità della politica di risolvere il problema. Basti dire che, dalla sua promulgazione nel 1995 la legge che disciplina la gestione dei selvatici è stata modificata per ben 23 volte, praticamente più di una all’anno.