8 Marzo 2015
8 MARZO: COLDIRETTI, LA CAMPAGNA TORNA ROSA CON LE STORIE DI CAMBIO VITA E 8.600 AZIENDE FEMMINILI

Jessica faceva l’impiegata e oggi alleva capre, Francesca si occupava di comunicazione e ora ospita disabili per inserirli nel mondo del lavoro, Michela ha lasciato il calzaturiero per aprire una agripanetteria a km zero, Pascale era addetta al marketing in una multinazionale che ha lasciato per produrre vino. Sono alcune delle storie di cambio vita “in rosa” presentate dalla Coldiretti Donne Impresa Marche in occasione dell’8 marzo, con la delegata regionale Francesca Gironi di scena a Tipicità, la rassegna enogastronomica in corso al Fermo Forum. Proprio Francesca è un ottimo esempio del nuovo corso femminile nelle campagne, dove le imprese iscritte alla Camera di Commercio sono oltre 8.600, con un’azienda agricola su tre che è condotta oggi da donne. Dopo aver abbandonato l’attività nel settore della comunicazione d’impresa ha aperto l’azienda agricola Le Noci, a Staffolo (Ancona), dove ospita disabili affidati da famiglie e Comuni per l’inserimento lavorativo, curando i cavalli e coltivando ortaggi. Ma l’azienda sperimenta anche l’ospitalità di detenuti per pene alternative al carcere e persino di rifugiati politici. Pascale Palmieri lavorava a Milano come addetta al marketing in una multinazionale di articoli sportivi, prima di trasferirsi in Vallesina, a San Marcello (Ancona), dove assieme al marito produce ora Lacrima di Morro d’Alba Doc. A Magliano di Tenna (Fermo), Michela Muccichini non trovava lavoro fino a quando ha deciso di utilizzare un terreno di famiglia (il padre opera nel calzaturiero) per piantarci il grano e produrre pane, aprendo un vero e proprio forno a km zero. E anche Jessica Masullo ha detto addio al lavoro di impiegata sul lago di Garda per sbarcare a Pollenza (Macerata). Qui alleva capre, dalle quali ricava latte (ottimo per sostituire quello materno), yogurt e formaggio che vende direttamente al consumatore, in azienda, nei mercati di Campagna Amica. Ma sono tante le storie di imprenditoria rosa presenti oggi nelle campagne marchigiane, continua Coldiretti, dagli agrinido all’allevamento bio, a conferma del fatto che la presenza delle donne nell’agricoltura italiana ha certamente dato un forte impulso all’innovazione che ha caratterizzato il settore con una crescente attenzione al rispetto dell’ambiente e della sicurezza alimentare. 
 

seguici su 👍