25 Settembre 2015
COLDIRETTI DONNE IMPRESA: AGRICOLTURA MODELLO ANTIDISCRIMINAZIONE, NEL 2015 CRESCONO LE AZIENDE IN ROSA

Negli ultimi anni l’agricoltura, settore considerato tradizionalista, ha saputo diventare un modello di lotta alla discriminazione grazie a una vera e propria rivoluzione epocale che ha portato le imprese rosa a rappresentare un terzo del totale, puntando su esperienze innovative come l’agrisociale. Lo ha affermato il delegato regionale di Coldiretti Donne Impresa Marche, Francesca Gironi, in occasione dell’iniziativa promossa ad Ancona dall’assessore regionale alle Pari opportunità, Manuela Bora, in vista della Conferenza mondiale delle donne “Pechino 20 anni dopo”, in programma a Milano Expo 2015. Una rivoluzione che sta portando i suoi frutti se si considera che nel II trimestre del 2015 il saldo tra iscrizioni e cessazioni per le imprese agricole al femminile è in attivo (71 contro 45), in controtendenza rispetto sia all’andamento generale sia al dato dello stesso periodo dello scorso anno, secondo un’analisi di Coldiretti su dati Camera di Commercio di Ancona. “In un settore tradizionalmente maschile  le donne sono state capaci di realizzare un cambiamento epocale creando dal nulla nuovi ambiti nei quali valorizzare le proprie capacità imprenditoriali, grazie alle opportunità offerte dalla multifunzionalità  – spiega la Gironi che, oltre ad avere un’azienda a Staffolo per il reinserimento lavorativo dei soggetti deboli, rappresenta l’Europa nel Comitato imprenditrici agricole dell’Organizzazione mondiale degli agricoltori (Oma) e l’Italia a Bruxelles, nel Copa Cogeca –. E’ da qui che è nata l’agricoltura sociale, che una legge nazionale ha ora riconosciuto e valorizzato, dando il via a un modello di welfare che vede le campagne protagoniste con progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili che devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona”. Una cornice comune che, secondo Coldiretti Donne Impresa Marche, va ora valorizzata e promossa anche nel nuovo Psr che accompagnerà lo sviluppo delle aree rurali fino al 2020.

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