28 Dicembre 2015
COLDIRETTI MARCHE, GIU’ SEMINE NELLE AREE INTERNE PER ATTACCHI CINGHIALI

I continui attacchi dei cinghiali stanno portando a un calo delle semine nelle zone interne e, in generale, nelle aree dove è maggiore la presenza di animali selvatici. A lanciare l’allarme è la Coldiretti Marche, mentre continuano le incursioni nelle campagne dell’intero territorio. L’incapacità di porre un freno alle incursioni unita all’incertezza sul pagamento degli indennizzi stanno portando molte aziende agricole non solo a non denunciare più i danni subiti ma anche a rinunciare a seminare grano, mais e orzo. Un problema per l’economia del territorio oltre che per quegli allevamenti che puntano sull’utilizzo di cereali Made in Marche per un’alimentazione “dal campo alla stalla”, con l’obiettivo di assicurare una sempre maggior qualità delle carni. Oltre ai danni alle colture, ricorda Coldiretti, gli studi dimostrano come i cinghiali abbiano un impatto negativo sull’ambiente consistente in un’alterazione della composizione chimica del terreno a causa dell’attività continua di scavo profondo alla ricerca delle radici, determinando così una perdita della fitomassa vegetale e della compattezza del terreno, fenomeni di erosione, evaporazione dell’acqua, diminuzione dei nutrienti del suolo (sodio, magnesio, potassio, carbonio), un aumento dei composti azotati e un danneggiamento ambientale ed economico delle aree destinate a pascolo. Ma aumentano anche i problemi per la sicurezza degli automobilisti. Nel 2015 sono praticamente raddoppiate le cause legali contro la Regione Marche e le Province da parte dei cittadini che hanno avuto un incidente stradale a causa di un animale selvatico. Il valore delle cause civili mosse davanti a un tribunale per danni subiti da animali selvatici è salito nel periodo gennaio-luglio 2015 alla cifra di 765mila euro, superando in pratica già a metà anno l’importo del 2014, quando il totale si era fermato a 623mila euro. Proprio per frenare il fenomeno Coldiretti Marche ha presentato alla Regione un piano che faccia da base a una proposta di legge, sulla quale però non sono ancora giunte risposte dall’ente. Si prevede, tra le altre cose, la possibilità per gli agricoltori di effettuare gli abbattimenti, una “zonizzazione” delle attività individuando a livello regionale una vera e propria mappatura di quelle aree e colture che necessitano di maggior tutela, il sostegno a forme di assicurazione.

seguici su 👍