25 Giugno 2014
COLDIRETTI MARCHE, LA BRUCIATURA DEI RESIDUI DI SFALCI E POTATURE IN CAMPAGNA NON È REATO

La bruciatura in campagna del materiale agricolo derivante da falci e potature non è reato. A confermarlo arriva una legge nazionale che, sottolinea Coldiretti Marche, inserisce una precisa disposizione nel codice ambientale per precisare che non si applicano le sanzioni connesse alla gestione dei rifiuti, alla combustione in loco di materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture in loco. Un provvedimento che avvalora la scelta effettuata a suo tempo dalla Regione Marche, su proposta della Coldiretti, di permettere le attività di combustione nelle campagne. La norma regionale era stata ripetutamente impugnata a livello nazionale, ma alla fine l’indirizzo di buon senso che la animava è stato ammesso anche dal legislatore. “E’ stata finalmente riconosciuta la sostanziale differenza tra le attività di gestione dei rifiuti e le consuetudinarie pratiche agricole di gestione sul luogo di produzione di piccoli quantitativi di scarti vegetali” sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante. La norma precisa che di tale materiale è consentita la combustione in piccoli cumuli ed in quantità giornaliere non superiore a tre metri cubi per ettaro nelle aree, periodi ed orari individuati con apposita ordinanza dei Comuni. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata.

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