14 Novembre 2014
COMBATTIMENTI CANI-CINGHIALI: COLDIRETTI PESARO, GESTIONE FAUNA SELVATICA FAVORISCE COMPORTAMENTI CRIMINALI, LUNEDI’ 17/11 INCONTRO IN PROVINCIA

Il caso dei combattimenti tra cani e cinghiali scoperto dagli uomini del Corpo forestale dello Stato è un esempio estremo di come il problema ungulati abbia superato i livelli di guardia con strategie di gestione che sembrano andare in tutte le direzione tranne quella dovuta, ovvero la difesa delle aziende agricole. A sottolinearlo è la Coldiretti Pesaro Urbino nel commentare l’operazione che ha portato alla denuncia di sette persone, tra Marche, Umbria e Lombardia, accusati di addestrare cani di razza argentina facendoli combattere contro i cinghiali. Lunedì 17 novembre il presidente Tommaso Di Sante e il direttore Paolo De Cesare incontreranno a Pesaro il neopresidente della Provincia, Daniele Tagliolini, proprio per fare il punto della situazione sulle strategie messe in campo per ridurre la presenza dei selvatici e dei danni causati nelle campagne. “Il caso dei cinghiali usati per addestrare i cani da combattimento contribuisce a spiegare perché continui ad essere impossibile risolvere il problema della presenza dei selvatici sul nostro territorio – denuncia il presidente Di Sante -. La verità è che le campagne sono diventate un vero e proprio allevamento a cielo aperto di selvatici, un affare lucroso giocato sulla pelle degli agricoltori. I campi, quotidianamente devastati, fungono ormai da mangiatoia per i branchi di animali che alimentano il mercato della carne in nero e ora persino il giro di combattimenti tra animali”.

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