Stop alla filiera di carne di cinghiale in nero per tutelare cittadini e agricoltori. E’ il messaggio scaturito dall’incontro sull’emergenza cinghiali svoltosi a Pesaro in Prefettura con i vertici della Coldiretti provinciale, i comandanti del Corpo Forestale e della Polizia provinciale e funzionari di provincia e parchi. L’aumento indiscriminato del numero di cinghiali ha portato alla creazione di un giro di carne macellata e venduta clandestinamente, con i conseguenti pericoli per i consumatori, mentre il mancato abbattimento degli animali espone i campi a quotidiane incursioni, con raccolti devastati e danni che hanno superato i 600mila euro nel 2014. Serve dunque, ha sottolneato la Prefettura, combattere questo fenomeno ma anche prevenirne le cause. Da qui l’impegno a coinvolgere la Regione per studiare strategie adeguate a tutelare gli agricoltori. A tale proposito il presidente della Coldiretti pesarese, Tommaso Di Sante, e il direttore Paolo de Cesare hanno presentato un piano per ridurre il numero dei selvatici, costruendo un percorso per risolvere il problema una volta per tutte. Domani il documento verrà illustrato ai presidente degli Atc. Ma occorre anche assicurare il pagamento dei danni. In tale ottica la Provincia si è detta disponibile a intervenire presso e gli Ambiti territoriali di caccia (Atc) perché vengano applicati su tutto il territorio parametri condivisi per la determinazione del danno e garantire risarcimenti appropriato.